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Archive for ottobre 2011

Centenario – Cioran in Italia

21 ottobre 2011 2 commenti

Roma, 10 novembre 2011, dalle ore 16, Accademia di Romania (sala conferenze):

“Cioran in Italia” – giornata di studi in occasione del centenario della nascita di Emil Cioran

 In occasione del centenario della nascita di Emil Cioran (1911-1995), l’Accademia di Romania in Roma, in collaborazione con la Facoltà di Filosofia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e FIRI (Forum degli intellettuali romeni d’Italia), organizza il 10 novembre 2011 un Convegno di studi dedicato al pensatore di Sibiu, una delle figure più rappresentative della vita culturale europea del secolo scorso.

L’obiettivo dell’iniziativa è di rendere omaggio a Emil Cioran, ripercorrendone le tappe biografiche e lo sviluppo speculativo, col fine di mostrare l’originalità e l’attualità del suo pensiero, nel contesto della filosofia contemporanea.

Il programma comprende interventi di studiosi italiani e stranieri che hanno dedicato a Cioran studi, traduzioni e ricerche specifiche: Massimo Carloni, Horia Corneliu Cicortaş, Aurélien Demars, Antonio Di Gennaro, Aldo Masullo, Francesco Miano, Mario Andrea Rigoni, Giovanni Rotiroti, Renzo Rubinelli e Barbara Scapolo.

“Con tale evento – afferma prof. Mihai Bǎrbulescu, direttore dell’Accademia di Romania –, intendiamo ricordare un grande filosofo del Novecento il cui vissuto e i cui scritti hanno acceso scintille un po’ dappertutto nel mondo. A volte ci possiamo riconoscere negli esiti di tale ricerca, a volte nell’intensità con cui è stata condotta.”

Il convegno si rivolge non solo a specialisti ma ad un pubblico più ampio, interessato al pensiero filosofico e alla cultura contemporanea, ai fini di promuovere e valorizzare la conoscenza di Cioran in Italia; “non è solo un’occasione di incontro e di confronto tra studiosi, ma soprattutto un’opportunità per le giovani generazioni di avvicinarsi ad un’esperienza speculativa di primissimo piano” (prof. Lazzaro Rino Caputo, Università Tor Vergata).

Ingresso libero (da piazza José de San Martin 1) fino ad esaurimento posti.

Il programma in pdf è disponibile qui: Convegno Cioran in Italia – Roma 10 novembre 2011.

I lavori possono essere visionati in diretta video, sul sito di InSchibboleth TV: http://www.inschibbolethtv.org/ (livestream).

Info: Accademia di Romania in Roma

Ricordando (l’ultimo) Culianu

13 ottobre 2011 Commenti disabilitati

L’ultimo Culianu. Ioan Petru Culianu nel ventesimo anniversario della morte

Lunedì 17 ottobre 2011, ore 15, Biblioteca di Scienze Religiose “Erik Peterson”,

Sala Michele Pellegrino, Via Giulia di Barolo 3A, Torino.

Incontro di studio sul libro

Horia-Roman Patapievici Ultimul Culianu, Humanitas, Bucureşti 2010.

Prolusione di Horia-Roman Patapievici.

Interventi di Leonardo Ambasciano*, Horia Corneliu Cicortaş, Enrico Manera, Roberto Scagno.

[*Nota: diversamente da quanto annunciato nel programma, il dott.  Ambasciano non ha partecipato all’incontro.]

 – Incontro aperto a tutte le persone interessate –

locandina Culianu Torino (scarica il pdf)

Evento co-organizzato da: L’Università di Torino – Biblioteca di Scienze Religiose “Erik Peterson”, l’Associazione Amici della Peterson, l’Accademia di Romania in Roma e FIRI – Forum degli intellettuali romeni d’Italia.

***

Qui di seguito,  un frammento in anteprima  della prolusione di Horia-Roman Patapievici a Torino, I libri non scritti dell’ultimo Culianu.

(Traduzione italiana di Horia Corneliu Cicortaş).

La nozione di «ultimo». L’ultimo Nietzsche

Vi sono autori la cui opera sembra spaccata, da un certo momento in poi, dall’invenzione o dalla scoperta del principio dell’audacia nella conoscenza. Tale principio dell’audacia conoscitiva funziona come un fattore di rottura, che divide l’opera di questi autori in un ‘prima’ e un ‘dopo’. Incorporando questo fattore di rottura, la loro opera si trova separata in due da una drammatica cesura. L’esempio più alla portata di mano è di Nietzsche: la sua opera è divisa in due dall’«incontro con Zarathustra», quale che fosse la natura di tale incontro. L’ingresso della voce di Zarathustra nel suo pensiero è la cesura che gli lesiona la vita. Dopo tale cesura, Nietzsche sembra essere diventato il profeta di una nuova forma di conoscenza, nel contempo spietata e non conformista, e di un nuovo sentimento della vita, una vita inimitabile. Questa nuova forma di conoscenza, impertinente nei confronti di tutte le tradizioni, sembrava inarrestabile, e Nietzsche sembrava essere il paladino di un nuovo vangelo. Chiameremo questo Nietzsche, «l’ultimo» Nietzsche.

Nietzsche è stato colpito dalla pazzia poco dopo aver mandato alle stampe Ecce Homo, libro animato da una febbre che non è più, patologicamente e metafisicamente, normale. Il suo progetto di Umwerung aller Werte è rimasto allo stadio di cantiere. La volontà di potenza, il libro che non riuscì mai a completare, costituisce il cantiere di una Torre Babele dal quale il suo architetto è stato strappato nel momento stesso in cui si preparava ad annunziare la formula ultima, la via reale per unire il Cielo e la Terra. È come se la pazzia fosse stata lanciata nella mente di Nietzsche proprio per impedirgli di rivelare a noi, coloro che non siamo stati toccati dalle rivelazioni della cesura, qualcosa in più. Come nella teoria di Lucian Blaga (La censura trascendente, 1934), la censura è stata chiamata ad annullare gli effetti della cesura. Col nome di «censura trascendente», il filosofo romeno Lucian Blaga ha immaginato un meccanismo tramite il quale il principio metafisico assoluto ‘censura’ qualsiasi tentativo potenzialmente riuscito, da parte del soggetto conoscente, di conoscerlo. Di fatto, Blaga parte da una realtà epistemologica banale – l’impossibilità del soggetto conoscente di arrivare a una conoscenza adeguata del principio metafisico assoluto – che interpreta miticamente nella chiave del divieto. La sua idea è che una conoscenza è censurata tanto tramite le limitazioni cognitive intrinseche dei nostri strumenti conoscitivi, tanto, in casi speciali, attraverso l’azione ‘volontaria’ del principio metafisico assoluto, il quale ‘si difende’ da quelle operazioni cognitive il cui potere penetrante rischia di svelarne l’essere in modo ‘positivamente adeguato’. Di conseguenza, la censura trascendente entra in azione quando l’assoluto corre il pericolo di essere conosciuto mediante approcci o teorie adeguati.

Qualcosa di analogo è avvenuto anche col Rinascimento, ci dice «l’ultimo» Nietzsche: è stato ucciso proprio quando si trovava sul punto di proporre una tipologia umana del tutto nuova, un nuovo tipo di civiltà, un nuovo tipo di cultura, un nuovo tipo di valori. Qualcosa ci ha negato questo frutto eccezionale, per la cui promessa e assenza – è sempre Nietzsche a dircelo – soffriamo tutt’oggi. Questo ‘qualcosa’ non è stato necessariamente Lutero, il «funesto monaco» cui Nietzsche attribuisce la responsabilità per l’assassinio del Rinascimento. Lutero va guardato piuttosto come lo strumento di un nuovo modo di agire che non è riducibile a lui – come lo dimostra il fatto, segnalato con pertinenza da Ioan Petru Culianu (in Eros e magia nel Rinascimento) che la Riforma e la Controriforma, sebbene nemiche, hanno agito nello stesso senso: la ‘castrazione’ dell’immaginario magico rinascimentale.

Ioan Petru Culianu (1950-1991)

La cesura/censura trascendente

Lo schema generale della mia teoria sarebbe il seguente. Un creatore talentato diventa, ad un certo momento, inverosimilmente dotato. Una cesura inattesa lo rende un altro uomo. Questo creatore diventa una sorta di finestra su qualcosa di molto più ampio rispetto all’esperienza comune degli altri creatori de suo ambito di attività. Egli vede meglio, più profondamente, più radicalmente, rovesciando, col suo nuovo strumento di conoscenza, i confini fissati. Anzi, la sua creazione si manifesta pienamente come chiave universale del mondo. Semplice, riguarda qualsiasi cosa, può rendere conto di tutto; diventa più imperativa, più febbrile, più strana. Sotto il profilo conoscitivo, essa rassomiglia al grido penetrante di un poema geniale. Dopo la cesura, tutti i risultati così ottenuti ci esortano ad accettare che tutto quanto stia intraprendendo questo creatore, rappresenti la ‘rimozione dei veli’ dal ‘volto sconosciuto dell’esistenza’. Gli riesce tutto, e noialtri assistiamo alla sua esperienza vertiginosa col cuore in gola. Poi, quando il creatore sembrava vicinissimo al rivelarci il tutto, in maniera definitiva, qualcosa che è al di là di lui lo ammutolisce. Lo strappa via da noi. Lo getta ‘oltre’ – se di quell’oltre verso il quale ci guidava la sua creazione si tratti. Sopraggiunge una – come chiamarla diversamente? – ‘censura trascendente’. Quasi tutti i creatori colpiti veramente dalle illuminazioni della cesura finiscono per essere ridotti al silenzio dai rigori della censura trascendente.

Una tragica illustrazione di questo schema è stata offerta dalla vita e dall’opera di Ioan Petru Culianu, nato il 5 gennaio 1950 a Iaşi e assassinato il 21 maggio 1991, a Chicago. La mia congettura è che verso la fine della sua breve vita, dopo, diciamo, il 1985 (nel mezzo del cammin), Culianu sia entrato in possesso di uno schema universale di conoscenza. La scoperta di questo principio cognitivo gli ha rivalutato radicalmente tutte le conoscenze precedenti, già formidabili, lanciandolo in una corsa vertiginosa di oltrepassamento dell’intera storia culturale, arrivando però soltanto ad abbozzarla.

[…] In fondo, ciò che chiamo qui «l’ultimo Culianu» rappresenta l’esplosione creativa vissuta da Ioan Petru Culianu a partire dal momento in cui aveva compreso che la sua scoperta metodologica ha delle conseguenze ontologiche inattese e che, se capita bene, essa potrebbe rendere conto di tutto. La chiave metodologica universale si è rivelata essere anche una potenziale mathesis universalis. Questa è la ‘rivelazione’ che la cesura gli ha dato.

Come il perfetto Lönnrot del racconto La morte e la bussola (1942) di Jorge Luis Borges, anche l’ultimo Culiano aveva trovato una delle varianti della risposta finale. Nel racconto di Borges, Lönnrot è stato ucciso secondo un piano che sarebbe fallito se la sua enorme intelligenza non l’avrebbe spinto ad conformarvisi pienamente. La mia percezione strana, che non posso argomentare, è che l’ultimo Culianu, a causa della ‘chiave universale’ che aveva trovato, è entrato (forse senza volerlo) nel frattale di un paradosso di tipo perfetto Lönnrot.

L’autore

Horia-Roman Patapievici è stato docente di Fisica all’Università di Bucarest fino al 1996, anno in cui ha abbandonato la carriera accademica per dedicarsi interamente alla cultura umanistica, di cui è oggi una delle voci più autorevoli in Romania. Autore di numerosi volumi e saggi inediti in Italia, dal 2005 è il presidente dell’Istituto di cultura romeno. In Italia è stato pubblicato il suo volume Gli occhi di Beatrice. Com’era davvero l’universo di Dante? (Bruno Mondadori, 2006).

“Altre Risonanze” – festival all’Accademia di Romania in Roma

13 ottobre 2011 Commenti disabilitati

Roma, 14-23 ottobre 2011: Festival Internazionale di musica “AltreRisonanze – dall’antico al moderno”

Il Festival percorre un viaggio nella tradizione musicale di diverse culture nel mondo: dall’antichissima eredità musicale, passando attraverso il rinascimento, il barocco e il classicismo fino a cavallo del XIX e il XX secolo per giungere ai nostri giorni, spaziando dalle culture di riferimento in Europa (Italia, Francia, Germania, Austria e Spagna) fino a quelle del Sud America. Un lungo sentiero realizzato grazie al contributo di artisti di gran valore provenienti dalla Romania, dall’Italia e da altri paesi che rappresentano la propria cultura in questo caleidoscopio sonoro.

Un momento particolare è rappresentato dalla musica romena alla quale viene dedicata una conferenza e il concerto di chiusura del Festival entrambi aventi come ospiti musicisti d’élite provenienti dalla Romania.

Andrea Riderelli (Ensemble AltreRisonanze)

Altro momento estremamente importante di questo Festival è la presentazione di una rarissima versione della IV Sinfonia di Gustav Mahler arrangiata per ensemble da camera (12 strumentisti e soprano) da Erwin Stein nel 1921. Questa raffinata orchestrazione, che rende merito alla trasparenza musicale del compositore austriaco di cui ricorrono quest’anno i 100 anni dalla sua scomparsa, è eseguita in una tra le più belle sale da concerto a Roma: l’Oratorio del Caravita.

Il Festival è organizzato dall’Accademia di Romania in Roma, in collaborazione con l’Associazione Incontri Mediterranei, col sostegno di ICR Bucarest.

Programma

venerdì 14 ottobre 2011, ore 20 – Accademia di Romania, Biblioteca

…la paix du parnasse… 

la réunion des Goûts François et Italiens doit faire la perfection de la Musique (musiche di: Fr. Couperin, J.J.Froberger, J.Ph. Rameau, J.S. Bach, D. Scarlatti.)
Cipriana Smarandescu clavicembalo

sabato 15 ottobre 2011, ore 20 – Accademia di Romania, Sala Concerti
in collaborazione con l’associazione Incontri Mediterranei – Orte
…dal barocco al galante…

sonate per violino e clavicembalo obbligato di: J.S. Bach, C. Ph. E. Bach, W. A. Mozart, J. Haydn.
Mauro Lopes – Ferreira violino – Cipriana Smarandescu clavicembalo

domenica 16 ottobre 2011, ore 18 – Accademia di Romania, Sala Concerti
…begl’occhi, bel seno…

madrigali amorosi ed erotici del ‘600 italiano (musiche di: C. Monteverdi, B. Strozzi, F. Cavalli, G. Caccini, S. Landi, S. d’India, G. Frescobalci, G.F. Sances, W. Byrd, B. Pasquini, J.P. Sweelinck.)
Angela Bucci soprano – Cipriana Smarandescu clavicembalo

mercoledì 19 ottobre 2011, ore 20 – Accademia di Romania, Sala Concerti. In collaborazione con l’associazione Incontri Mediterranei – Orte 

…un solo cammino…

danze e improvvisazioni dalla Spagna al Sudamerica. Evangelina Mascardi chitarra barocca,  Lincoln Almada arpa gesuita e percussioni.

sabato 22 ottobre 2011, ore 20 – Oratorio del Caravita (Via del Caravita 7). Centenario dalla morte del compositore austriaco Gustav Mahler

…la vita celestiale…

G. Mahler – Sinfonia IV in Sol Maggiore (arr. per 12 strumenti e soprano di Erwin Stein)
Angela Bucci soprano

ensemble altrerisonanze: Mauro Lopes Ferreira, David Simonacci violini – Alessandro Santucci viola – Luca Peverini violoncello, Igor Barbaro contrabbasso – Pierluigi Tabachin ottavino e flauto – Stefania Mercuri oboe e corno inglese – Pietro Cingolani clarinetto e clarinetto basso – Elisabetta Di Filippo, Andrea Bonioli percussioni – Alvaro Lopes Ferreira pianoforte – Cipriana Smarandescu armonium. Andrea Riderelli direttore

domenica 23 ottobre 2011, ore 18 – Accademia di Romania, Sala Conferenze
… file din hronicul muzicii româneşti…

Ensemble Konick

conferenza Ioan Dobrinescu e concerto con trascrizioni di I. Dobrinescu e musiche originali di: Bartok, Caioni, Pann, Porumbescu, Dimitrescu, Scarlatescu, Golestan, Jianu, Negrea, Tagle Lara, Fernic, Vasilescu, Villnow, Enescu.
ensemble Konick: Mihai Dina, Andrei-Cristian Theodoru, Vasile Mocioc, Cristian-Eugeniu Petrisor clarinetti, Laura Smarandescu pianoforte.

 Altre info su www.altrerisonanze.it

Un documentario italiano su Ştefan Delureanu

6 ottobre 2011 Commenti disabilitati

7 ottobre,  Italiano di Cultura di Bucarest: presentazione in anteprima del documentario di Edoardo Inglese, da un’idea di Alberto Basciani Ştefan Delureanu – una storia, la Storia

 Il documentario è costruito attorno ad un’intervista realizzata nel giugno 2010 allo storico Ştefan Delureanu, studioso del Risorgimento italiano e traduttore di importanti autori della letteratura italiana. Nella conversazione Delureanu ripercorre le tappe più significative della sua vita: dalla gioventù spensierata trascorsa a Mangalia tra artisti e una popolazione cosmopolita, alla dura reclusione nel campo di lavoro forzato prima in Dobrugia e poi in Moldavia, fino agli studi risorgimentali e alla difficile transizione postcomunista.

Nel racconto le sue vicende personali si intrecciano con quelle del secolo appena trascorso. Il risultato è un affresco affascinante, ma allo stesso tempo terribile della storia del Novecento dal quale emerge la figura di un uomo coerente che non ha mai voluto rinunciare ai suoi ideali e alla sua vocazione di storico.

Il documentario, nato da un’idea di Alberto Basciani, è stato realizzato da Edoardo Inglese, col  sostegno del Dipartimento di Studi Internazionali dell’Università Roma TRE (DIPSI) e dell’Istituto Italiano di Cultura “Vito Grasso” di Bucarest. Il lavoro si è inoltre avvalso del supporto scientifico del Centro Romeno Italiano di Studi Storici (CeRISS), dell’Associazione Italiana di Studi del Sud-Est Europeo (AISSEE) e dell’Associazione Italiana Studi di Storia dell’Europa Centrale e Orientale (AISSECO).

Il trailer del documentario può essere visionato qui.

Intervista con Alberto Basciani sul sito di Radio Romania Internazionale, qui.

Altre info, sul sito di AISSECO.

“Srotolando la storia”, mostra di Anca Seel-Constantin a Roma

5 ottobre 2011 Commenti disabilitati

6 ottobre – 3 novembre 2011
Inaugurazione: giovedì 6 ottobre, ore 19
Roma, Accademia di Romania, Sala esposizioni

La mostra di Anca Seel-Constantin propone un percorso artistico che definisce in maniera fedele il suo ultimo ciclo creativo. Si tratta di pittura, tessuti, installazioni e libri d’arte, opere caratterizzate da un “espressionismo lirico con accenti autobiografici” (Le Livre libre, ed. Buchet -Chastel, Paris, 2010). Anca Seel-Constantin si è formata all’Istituto Nicolae Grigorescu di Bucarest e all’Università di Neuchâtel.

 Dal 1991 al 2010 l’artista romeno-elvetica ha organizzato 26 mostre personali, tra cui, le più importanti, sono quelle di pittura presso l’Alexander Onassis Center – New York, la Galleria La Haune Brener di Parigi, a Chateau de la Napoule – Cannes, alla Gallery 44 New York e quelle dedicate ai libri d’arte (Institut du Monde Arabe Paris, Salon of Graphic Arts – Parigi, Fiera d’arte di Francoforte e quella presentata nell’ambito del 15° Congresso Mondiale di Estetica di Tokyo). È stata ospite della Fondazione Henry and Mary Clews a Chateau de la Napoule di Cannes. Nel 2009 ha partecipato al “Mulan Art Show” in Corea del Sud. Ha presentato le sue opere sugli angeli al Patriarcato Ortodosso di Alessandria. Nel periodo giugno-settembre 2010 le sue opere sono state esposte allo Swiss Montessori Centre.
La mostra sarà presentata dal prof. Dario Evola (Accademia di Belle Arti di Roma, presidente dell’associazione culturale Orienteoccidente).

[Fonte e info: Accademia di Romania in Roma].