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Ioan Petru Culianu (1950-1991). Un ricordo di Grazia Marchianò
Pubblichiamo qui, per gentile concessione della prof.ssa Grazia Marchianò, questo breve ricordo, scritto in occasione dei 25 anni dalla morte di Ioan Petru Culianu.
Un giorno del 1990 a Montepulciano, mentre con Elémire1 e Hillary2 si sostava in Piazza Grande, Giovanni se ne uscì con questa battuta: chissà se vedrò il prossimo secolo! Lo disse sorridendo sornione, e tutto finì lì. Oggi Nené (il suo nome per gli amici) avrebbe sessantasei anni, ed è difficile immaginare quanto altro, dopo quel fatidico 21 maggio del 1991, avrebbe scritto.
Il fiore delle sue ricerche da pioniere nel campo delle scienze religiose e cognitive che impostò nei fascicoli di Incognita3, la rivista di studi interdisciplinari che fondò nel 1990 dall’editore Brill, è rimasto acerbo. E pochi conoscono i tre saggi propositivi System and History, A Historian’s Kit to the Fourth Dimension, e Magic and Cognition, pubblicati lì tra il 1990 e il 1991.
A differenza che in Romania, in Italia, la sua seconda patria che amò da nomade nel breve tempo che la sorte gli concesse, la sua opera interrotta e geniale rischia di essere dimenticata. Ci spetta di difenderla, approfondirla e tramandarla con tenacia confuciana.
Grazia Marchianò
21 maggio 2016
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Note:
[1] Elémire Zolla.
[2] Hillary Wiesner, l’allora fidanzata (e promessa sposa) di Culianu.
[3] Di Incognita. International Journal for Cognitive Studies in the Humanities (Brill, Leiden) uscirono quattro fascicoli: due nel 1990 e due nel 1991.
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“Steinhardt e la vocazione della libertà”, convegno a Roma
Mercoledì 26 Marzo 2014 alle ore 16,
Pontificio Istituto Orientale, piazza S. Maria Maggiore 7, Roma
“Nicolae Steinhardt e la vocazione della libertà”
– convegno di studi –
Programma:
Indirizzi di saluto
R.P. Prof. James McCANN, SJ (Rettore del Pontificio Istituto Orientale),
S.E. Sig. Bogdan TATARU-CAZABAN (Ambasciatore di Romania presso la Santa Sede),
Dott. Giuseppe Sergio BALSAMÀ (Presidente Associazione “Insieme per l’Athos”).
Relazioni
S.E.R. Mons. SILUAN, Vescovo della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia
Il monaco Nicolae visto con gli occhi di un giovane studente degli anni ’90
– modello di libertà, di fede e di cultura
R.P. Abate Michel VAN PARYS, O.S.B., Egumeno del Monastero Esarchico di “Santa Maria” di Grottaferrata
Un itinerario paradossale – da dandy a monaco
Prof. Gheorghe CARAGEANI, Già ordinario di Lingua e Letteratura romena
I.U.O. Napoli – Università “La Sapienza” Roma
“Diario della felicità” – riflessioni polifoniche
Dr. Anca MANOLESCU, Collegio Nuova Europa – Bucarest
Nicolae Steinhardt e la scrittura come esercizio spirituale
R. P. Prof. Germano MARANI, SJ, Docente di Teologia Orientale, P.I.O.- Missiologia, PUG
Nicolae Steinhardt e la sua sensibilità europea
Moderatore: R.P. Prof. Edward FARRUGIA, SJ,
Docente di Teologia Dogmatica e Patrologia Orientale, P.I.O.
Organizzatori: Associazione onlus “Insieme per l’Athos”, Ambasiata di Romania presso la Santa Sede, Diocesi Ortodossa Romena in Italia, Pontificio Istituto Orientale di Roma.
Clicca qui per visualizzare la locandina in pdf: convegno_steinhardt_programma
A settembre in “Orizzonti culturali italo-romeni”
ORIZZONTI CULTURALI ITALO-ROMENI (n. 9, settembre 2013, anno III), mensile online bilingue; per l’edizione romena, cliccare qui.
Edizione italiana
«Cioran, la passione del pensiero». Intervista ad Antonio di Gennaro
«La filosofia, secondo Cioran, ha a che fare con la radice più propria della soggettività: i sentimenti, le emozioni, le passioni. Io credo che Cioran sia uno dei più importanti filosofi del Novecento, anche se non è mai stato un filosofo di professione, un accademico, un docente universitario, quanto piuttosto un pensatore privato, un libero scrittore, un ʻviandanteʼ o un clochard della filosofia». Uno sguardo a tutto campo sull’opera di Emil Cioran è la sostanza dell’intervista che il filosofo romeno Ciprian Vălcan propone ad Antonio di Gennaro, acuto studioso del pensatore di Răşinari (Sibiu).
«Diario 1935-1944», le provocazioni di Mihail Sebastian
Accolto alla sua pubblicazione (1996) dalla critica internazionale come un vero evento letterario e subito tradotto in numerose lingue, il Diario 1935-1944 di Mihail Sebastian (nome d’arte di Iosef Hechter, di origine ebrea, nato a Brăila nel 1907) custodisce la memoria di un’epoca drammatica e complessa. Eppure non è ancora tradotto in Italia. Mauro Barindi traccia un ampio profilo biografico di questo illustre romeno, imbevuto di cultura francese e contemporaneo degli altri grandi romeni della diaspora parigina (Cioran, Eliade, Ionescu), proponendo quindi in traduzione alcuni brani della sua opera.
«Il caso Kerenes», la Romania dei nostri giorni protagonista a Berlino
Vincitore 2013 dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino, Il caso Kerenes (Poziţia copilului, secondo il titolo originale), diretto da Călin Peter Netzer e ispirato a una storia personale, esplora un complicato rapporto madre-figlio, mentre prospetta un’impietosa indagine della corruzione della società romena e di una nuova borghesia senza scrupoli, che pesa anche il dolore in denaro. Il film, finestra illuminante e al tempo stesso inquietante su una certa Romania dei nostri giorni, ha ricevuto un ampio e unanime consenso. Francesco Saverio Marzaduri ne propone un’approfondita e articolata analisi.
La spiritualità ortodossa romena ai Convegni ecumenici di Bose
Animata da una costitutiva vocazione ecumenica, la comunità monastica di Bose da oltre vent’anni consolida questo suo tratto identitario con un convegno internazionale dedicato alla spiritualità ortodossa. La casa editrice Qiqajon, espressione della comunità, ha pubblicato gli Atti di due Convegni ecumenici, con significativi contributi dedicati alla Chiesa ortodossa romena.
In particolare, per il tema comunione e solitudine, un ritratto del grande monaco Cleopa di Sihăstria [foto destra], quindi un saggio sulla Bibbia nella tradizione ortodossa romena. Presentazione di Giacomo Ruggeri.
La spettacolarizzazione della prosa italiana
Oana Boşca-Mălin, docente di lingua e letteratura italiana all’Università di Bucarest, ha pubblicato un poderoso studio sulla spettacolarizzazione della prosa italiana, che nel 2012 gli ha valso il premio di italianistica «Marian Papahagi». Sotto analisi, gli attuali meccanismi di promozione della letteratura, i filoni narrativi di maggior successo, il rapporto della nuova narrativa con il pubblico e con il mondo editoriale. Forte di una robusta bibliografia, Boşca-Mălin ci consegna un lavoro di carattere interdisciplinare in grado di interessare un largo pubblico. Recensione di Miruna Bulumete.
«L’oro fra le rughe». Versi di Ioan Moldovan
Debutta nel 1980, ma prende un cammino diverso da quello degli «ottantisti». Ioan Moldovan, poeta della quête della suprema finzione, di vena confessiva, tanto lucido quanto ludico, tagliente e lirico, conosce registri teneri e sofisticati, lapidari e impetuosi. Le sue raccolte poetiche sono state pluripremiate e tradotte in ungherese, inglese, tedesco, albanese, francese e ceco. Insomnii lîngă munți (Insonnie ai piedi del monte) è la raccolta in cui più si avverte una chiara vicinanza tra Moldovan e Montale, persino nel ritmo e nella sintassi. Presentazione e traduzione di Anca-Domnica Ilea.
L’incanto del mondo nella poesia di Marco Lucchesi
Marco Lucchesi, poeta, scrittore e traduttore nato in Brasile da genitori italiani, è autore di liriche dove la meraviglia è l’elemento germinale e vitale, parole che non conoscono la pressione del quotidiano. «Nei suoi versi – scrive George Popescu, autore della presentazione e selezione di testi che qui pubblichiamo – rovescia, appena confiscati, cieli (lucreziani e danteschi), pianeti, corto-circuitati da un animo, suo, pronto a rifare il disperso ordine. Il reale persiste, ma ahimè, soltanto come un bagaglio abbandonato, un testimone ignobile del pieno vivere».
I mass media italiani e lo stereotipo albanese
L’immigrazione albanese In Italia ha avuto molti aspetti. A partire dal marzo del ’91, gli albanesi non sono mai stati presentati al pubblico in una condizione di normalità. Frosina Qyrdeti e Adriana Gjika studiano il ruolo esercitato dai mass media, spesso enfatici nel riportare episodi di cronaca nera legati agli albanesi. All’irrinunciabile obiettivo di un’integrazione vista come percorso di incontro, dove le persone si conoscono, confrontano e condividono valori e modi di pensare non può essere indifferente una stampa responsabile e consapevole, in un processo di natura sua biunivoco.
Márton Áron – un vescovo sulla via della Croce
Giovedì 11 ottobre, ore 18
Accademia di Romania in Roma, sala conferenze
L’ Ambasciata di Romania presso la Santa Sede ed il Pontificio Consiglio per la Cultura, in collaborazione con l’Accademia di Romania invitano ad un incontro che si propone di evocare la personalità del vescovo Márton Áron (28 agosto 1896 – 29 settembre 1980), la cui causa di beatificazione è in corso.
Intervengono: S. Em. Card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, S. E. Mons. György Jakubinyi, arcivescovo di Alba Iulia, S. E. Bogdan Tătaru-Cazaban, ambasciatore di Romania presso la Santa Sede, S. E. Gábor Gyorivanyi, ambasciatore d’Ungheria presso la Santa Sede.
Moderatore: Gergely Kovács, postulatore della causa di beatificazione.
Con l’occasione verrà presentato il documentario „Márton Áron – un Vescovo sulla via della Croce”, diretto da Cristian Amza, TVR – Televisione Romena.
Fonte e info: Accademia di Romania in Roma.
Giovanni Paolo II e la Romania – mostra a Roma
Dal 14 aprile al 3 maggio 2011 (lunedì-venerdì, ore 10-16) – Accademia di Romania in Roma, chiostro e sala conferenze.
Apertura: mercoledì 13 aprile, ore 17.30

Giovanni Paolo II e il patriarca Teoctist
Mostra di fotografia e filatelia organizzata in occasione della beatificazione del papa Giovanni Paolo II dall’Ambasciata di Romania presso la Santa Sede e l’Accademia di Romania in Roma, con la partecipazione speciale di Romfilatelia e la collaborazione del Programma in lingua romena della Radio Vaticana e dell’Arcivescovato Cattolico di Bucarest.
Si ringrazia il Servizio fotografico dell’Osservatore Romano e l’Agenzia Stampa Basilica del Patriarcato Ortodosso Romeno.
Programma:
Indirizzo di saluto
Prof. MIHAI BARBULESCU. Direttore dell’Accademia di Romania in Roma
S.E. Dott. BOGDAN TATARU-CAZABAN, Ambasciatore di Romania presso la Santa Sede
Intervengono:
S.Em.za Rev.ma. il Cardinale LEONARDO SANDRI, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali
S.E. Sig.ra HANNA SUCHOCKA, Ambasciatore della Polonia presso la Santa Sede
Sig.ra CRISTINA POPESCU, Presidente direttore generale, Romfilatelia
Fonte e info: Accademia di Romania, Roma.
“Sacra Montagna e l’ortodossia nell’epoca della turcocrazia”
L’Associazione Culturale “Insieme per l’Athos – Onlus” annuncia il suo nono Convegno Internazionale di studi sulla cultura e spiritualità del Monte Athos: “Sacra Montagna e l’ortodossia nell’epoca della turcocrazia”, che si svolgerà sabato 29 maggio dalle ore 9 alle 13 presso l’Accademia di Romania in Roma, P-zza José de San Martin 1.
L’evento, patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Fondazione Europea Dragan, dall’Accademia di Romania in Roma, dall’AISB (Associazione Italiana Studi Bizantini), dall’AISSCA (Associazione Italiana Studi Santità Culti Agiografia), dalla Regione Lazio, dalla Provincia di Roma, dal Comune di Roma e dalle Ambasciate di Cipro, Bulgaria, Albania, Georgia (S. Sede), Grecia, Romania, Russia (S. Sede), Serbia, Ucraina e Moldavia, è curato dall’Associazione “Insieme per l’Athos – Onlus”, costituitasi con il preciso scopo di riscoprire e divulgare l’immenso patrimonio spirituale ed artistico della cultura athonita attraverso iniziative di natura molteplice come viaggi, mostre, convegni, pubblicazioni, etc. L’avvenimento si svolgerà con la Benedizione della Sacra Epistasia del Monte Athos, organo politico ed esecutivo della penisola monastica, e di S. E. Rev.ma Metropolita Gennadios, Arcivescovo ortodosso d’Italia e di Malta (Patriarcato Ecumenico). L’appuntamento di sabato 29 maggio intende soffermarsi sulla storia e sulla spiritualità athonita nel periodo che va dalla caduta di Bisanzio (1453) alla pubblicazione della “Filocalia” (1781). I percorsi di studio, guidati da insigni studiosi, coinvolgeranno molteplici discipline, nel tentativo di offrire un panorama il più completo possibile degli elementi fondanti la cultura dell’Athos nel detto arco temporale, in specie dal punto di vista storico e filologico.
Durante la giornata di studi interverranno: il prof. Vladeta Jankovic, ambasciatore di Serbia presso la Santa Sede; il prof. Zoran Rakic, esperto di arte cristiano-ortodossa; il prof. Ion Ionascu, studioso di mistica cristiano-orientale; il prof. Alessandro Giovanardi, cultore di iconografia cristiano-orientale ed occidentale; i proff. Panaghiotis Yfantis e Christos Arambatzis, studiosi del mondo ellenico; il dott. Mikhail Talalay, esperto di spiritualità russa; padre Agostino Tessore, sacerdote greco-ortodosso e studioso di patristica e storia del Cristianesimo.
Fonte e info sul programma: Associazione Insieme per Athos (pres. Giuseppe Sergio Balsamà), tel. 338-8728763, e-mail: insiemeperathos@yahoo.it, giuseppe.balsama@tiscali.it.
Cremona: “Tradizione monastica in terra romena”
Cremona, 23 aprile, ore 17.30: “Tradizione monastica in terra romena: spiritualità cultura identità”
- Monastero Sambata de Sus (Romania centrale)
Il Segretariato Attività Ecumeniche (SAE) della Diocesi di Cremona, diretto da Maria Bergamasco, in collaborazione con la Fondazione della Banca Popolare di Cremona promuove per il pomeriggio di venerdì 23 aprile un incontro sul tema “Tradizione monastica in terra romena: spiritualità cultura identità” proposto da Adalberto Mainardi della Comunità monastica di Bose. L’appuntamento è per le ore 17.30 presso la sala Puerari del Museo Civico di Cremona, in Via Ugolani Dati 4.
L’iniziativa è nata dal desiderio di favorire la conoscenza della cultura della Romania, dato che le due comunità romene (cattolica e ortodossa) presenti in città sono numericamente consistenti e costituiscono di fatto una componente non irrilevante del tessuto sociale cremonese. Il SAE ha scelto di proporre la ricca tradizione monastica, elemento di riferimento identitario di primaria importanza nella realtà di quel Paese.
Per garantire un approccio organico al tema l’argomento sarà sviluppato coniugando l’intervento del qualificato relatore con l’uso di strumenti comunicativi multimediali e con una significativa documentazione fotografica.
Qui accanto, la copertina del libro di Ioanichie Balan, “Volti e parole dei padri del deserto romeno”, pubblicato presso la casa editrice Qiqajon, del monastero di Bose, specializzata in pubblicazioni di patristica, ecumenismo e spiritualità biblica.
Venezia: congresso internazionale sulla tradizione biblica romena
L’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in collaborazione col Centro di Studi Biblico-Filologici “Monumenta linguae Dacoromanorum” dell’Università di Iaşi organizza giovedì, 22 aprile e venerdì, 23 aprile il congresso internazionale La tradizione biblica romena in contesto europeo.
L’evento, finanziato dall’ICR (Bucarest) col sostegno logistico dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti di Venezia, fa parte delle manifestazioni con cui l’Istituto Romeno di Venezia celebra l’80-esimo anniversario dalla sua fondazione su iniziativa del noto storico romeno Nicolae Iorga.

La "Bibbia di Bucarest" (1688)
Partendo dal fatto che, sul piano internazionale, la tradizione biblica romena è ancora poco nota e valorizzata (spazio molto ristretto negli studi biblici, storici e nelle grandi enciclopedie di specialità), e dalla conseguente esigenza di stimolare l’interesse per lo studio della tradizione biblica romena, il congresso si propone di evidenziare aspetti significativi e poco noti di questo campo di ricerca. Nell’ambito delle quattro sezioni (“Cenni storici della traduzione del testo sacro in lingua romena”, “Problemi di traduzione. Confronto delle principali edizioni tra loro e con gli originali”, “La tradizione biblica romena. Preoccupazioni attuali” e “Il luogo della tradizione biblica romena nello spazio europeo”) sono affrontati aspetti relativi alla storia della traduzione del testo sacro nella cultura romena rispetto al contesto, ma anche problemi specifici, testuali, riguardanti la traduzione della Bibbia in romeno.
Il congresso riunisce specialisti nel campo della filologia, storia e teologia biblica, molti dei quali impegnati in ampi progetti editoriali e di esegesi biblica: Eugen Munteanu (Università „Alexandru Ioan Cuza” di Iaşi, direttore dell’Istituto di Filologia “A. Philippide” dell’Accademia Romena di Iaşi), Cesare Alzati (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano), Maria Gorea (Collège de France, Paris), Ivan Dimitrov (Università „St. Kliment Ochridski”, Sofia), Dan Râpă-Buicliu (Museo Distrettuale di Storia di Galaţi), Mihail Neamţu (Istituto di Investigazione dei Crimini del Comunismo e della Memoria dell’Esilio Romeno), Wim François (Katholieke Universiteit, Lovanio), Pr. Ştefan Iloaie (Università “Babeş-Bolyai”, Cluj), Pr. Şerban Tarciziu (Istituto Cattolico Universitario „Santa Teresa” Bucarest), Ştefan Colceriu (New Europe College, Bucarest), Ana-Maria Gînsac (IRCRU Venezia, Università „Alexandru Ioan Cuza”, Iaşi), Andreea Ştefan (Accademia di Romania in Roma).
Infine, il congresso è un’ottima occasione per la presentazione degli ampi progetti sia dell’edizione dei testi antichi romeni della Bibbia (il progetto “Monumenta linguae Dacoromanorum” – edizione critica della Bibbia del 1688 e dei manoscritti paralleli 45 e 4389), sia delle nuove traduzioni in romeno (il progetto NEC – la prima traduzione scientifica della Septuaginta in Romania).