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Archive for marzo 2010

L’Europa e l’avanzata dell’inglese: il francese resiste, il tedesco collabora

31 marzo 2010 Commenti disabilitati

di Aleksandra Rybińska, Rzeczpospolita (in italiano su Presseurop)

Di fronte all’avanzata dell’inglese Parigi cerca di proteggere l’uso della lingua di Molière e inventa nuove parole. A Berlino invece la lotta si annuncia difficile, perché il tedesco si è arreso da anni.

Secondo il linguista Michel Arrivé, il francese medio parla inglese in modo orrendo. Dopo lo sbarco degli Alleati in Normandia la lingua di Molière si è fortemente americanizzata, tanto da portare lo scrittore René Etiemble a inventare l’espressione: “scusi, parla franglese?” La lingua del “rosbif” rappresenta un serio e costante pericolo per il patrimonio culturale della Francia.

Per mettersi al riparo, il governo francese ha adottato nel 1975 la legge Bas-Lauriol, che sanciva il divieto di utilizzare qualsiasi termine inglese nei documenti ufficiali, nella pubblica amministrazione e perfino nella pubblicità. Per rendere applicabile la legge fu creata un’apposita Commissione di terminologia con il compito di selezionare migliaia di termini francesi da sostituire a quelli in uso di lingua inglese. Ecco allora che il software è diventato logiciel, il baladeur ha preso il posto del walkman, il computer è stato sostituito dall’ordinadeur e il week end si è trasformato in fin de semaine. Negli ultimi dieci anni la lista di parole sostitutive si è ulteriormente arricchita per stare dietro ai tempi moderni: remue-méninges per brainstorming, dialogue en ligne per chat e perfino courriel per e-mail.

Nonostante gli sforzi delle istituzioni francesi, però, l’inglese ha continuato a dominare per tutti gli anni ottanta: nelle conferenze scientifiche, nella cultura e nel mondo della tecnologia. Nel 1996 il governo ha approvato la legge Toubon, nel tentativo di assicurare alla lingua francese il primato su tutto il territorio nazionale. La battaglia è stata finalmente vinta? Per niente. Lo dimostra una dichiarazione pubblicata nell’ottobre scorso da un gruppo di associazioni di difesa della lingua francese: “ci sono più scritte inglesi sulle mura di Parigi oggi che in Germania durante l’occupazione. È arrivato il momento della resistenza.”

Effettivamente non hanno tutti i torti. Nonostante tutte le misure adottate l’inglese domina incontrastato nel mondo della scienza, della pubblicità e degli affari. È difficile trovare lavoro in Francia senza conoscere l’inglese. La globalizzazione ha obbligato le grandi imprese francesi ad accettare le regole del gioco. L’uso dell’inglese nelle comunicazioni commerciali oggi è inevitabile. A nulla è servito il rafforzamento della legge Toubon, approvato dal senato nel 2005, che  prevede l’obbligo per i dirigenti d’azienda di utilizzare il francese per evitare problemi di comunicazione, in particolare nelle trattative salariali.

Complessi d’inferiorità.

Mentre i francesi continuano la loro battaglia, i tedeschi si sono arresi da tempo. Una recente affermazione del Times è emblematica dello stato delle cose: “la sottomissione linguistica tedesca è un fatto penoso, lesivo della dignità del paese, semplicemente patetico”. Secondo i linguisti tedeschi, la lingua di Goethe si è arricchita di circa 8000 espressioni inglesi entrate a far parte del linguaggio quotidiano. Handy per definire il cellulare, e poi check-up, net, chartes: solo alcuni esempi di parole incluse nel dizionario tedesco.

In un’intervista a Rzeczpospolita il dottor Holger Klatt, membro dell’associazione Verein Deutsche Sprache che conta più di 32mila linguisti, ha ammesso candidamente la realtà: “noi tedeschi abbiamo un complesso di inferiorità linguistica. Consideriamo la nostra lingua come un fastidio necessario e preferiamo se possibile parlare inglese”. La responsabilità del declino della lingua è attribuita alle grandi multinazionali: la loro pubblicità bombarda costantemente i consumatori di espressioni inglesi.

Per avere una minima presa di coscienza della gravità della situazione è stata necessaria una battaglia per pochi metri d’asfalto in una provincia bavarese. Sotto accusa le ferrovie tedesche: dopo aver martirizzato per anni i propri clienti con i bagni “McCLean”, l’azienda ha deciso recentemente di infierire costruendo un parcheggio nella città di Straubing chiamandolo “Kiss & Ride”. L’iniziativa non è piaciuta ad un pensionato locale, che ha scritto una lettera al deputato conservatore Ernst Hinksen chiedendogli se il parcheggio era stato progettato per baciarsi o per cavalcare. Il politico si è impegnato ad obbligare le ferrovie a ridurre gli anglicismi.

Il capo dell’azienda, Rüdiger Gruber, ha promesso anche che restituirà alle stazioni tedesche la loro impronta “germanica”. Presto i service point torneranno ad essere servicepunkte, mentre i flyer diventeranno Handzettel. È l’inizio della riscossa del tedesco contro l’inglese? “Probabilmente no – ammette Klatt – non si può impedire alla gente di parlare inglese né fermare la globalizzazione. Ma qualcosa possiamo fare: smettere di imitare gli inglesi e gli americani, perché a vedere come gli lecchiamo i piedi muoiono dalle risate”.

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La letteratura romena oggi nella Repubblica Moldova

30 marzo 2010 Commenti disabilitati

Mercoledì, 31 marzo 2010, ore 18,30
Sala conferenze, Accademia di Romania

La letteratura romena oggi nella Repubblica Moldova. Incontro con gli scrittori Vasile Gârneţ e Vitalie Ciobanu

L’Accademia di Romania ospita mercoledì 31 marzo un incontro-dibattito sulla situazione della letteratura romena nella Repubblica Moldova, a quasi vent’anni dalla sua separazione dall’Unione Sovietica.

Vasile Gârneţ è membro dell’Unione degli Scrittori della Repubblica Moldova, dell’Unione degli Scrittori della Romania e del PEN Club. Come poeta è stato insignito del Premio dell’Unione degli Scrittori della Romania nel 1992 e del Premio dell’Unione degli Scrittori della Repubblica Moldova nel 2002. È autore del volume Intelectualul ca diversiune. Fragmente tragicomice de inadecvare la realitate/L’intellettuale come diversione. Frammenti tragicomici di inadeguatezza alla realtà (insignito nel 2005 del Premio dell’Unione degli Scrittori della Repubblica Moldova).

Vitalie Ciobanu è poeta, scrittore, romanziere, saggista, critico letterario e pubblicista.

Membro dell’Unione degli Scrittori della Repubblica Moldova (dal 1992) e dell’Unione degli Scrittori della Romania (dal 1993). Premio per il debutto dell’Unione degli Scrittori della Repubblica Moldova (1991), premio per saggi dell’Unione degli Scrittori della Romania (1999), premio per critica e saggi dell’Unione degli Scrittori della Repubblica Moldova (2001).

Vasile Gârneţ e Vitalie Ciobanu sono coautori del volume Literatur Express. Europa de la fereastra vagonului (“Literatur Express. L’Europa dalla finestra di un vagone”), 2007, diario di bordo di un viaggio letterario eccezionale che si è svolto nel 2000 e ha avuto come protagonista un treno pieno di… scrittori viaggiatori nei paesi dell’Europa.

I due autori  sono rispettivamente direttore e capo-redattore della rivista mensile Contrafort, pubblicata a Chisinau e consideratoa la pubblicazione di riferimento dei giovani scrittori della Repubblica Moldova, rivista che si propone quale spazio di rinnovamento e di riassestamento dei valori estetici ed etici in un territorio la cui memoria culturale e storica è stata duramente provata.

L’evento è organizzato dall’Accademia di Romania in collaborazione con „Dacia” – Associazione di promozione socio-culturale italo-moldava.

Incontro con la poesia di Grigore Vieru

26 marzo 2010 1 commento

“Incontro con la poesia di Grigore Vieru”, tavola rotonda in occasione della pubblicazione del volume Orfeo rinasce nell’amore (Graphe.it Edizioni). Lunedì 29 marzo 2010 alle ore 17.00, Fondazione Europea Dragan, in Foro Traiano 1/A, tel: 06-6797785.

“C’è chi desidera volare nello spazio. Ebbene, io per tutta la mia vita ho sempre desiderato attraversare il fiume Prut.  Ci sono riuscito solo all’inizio degli anni ’70, in età avanzata. Penso che quello sia stato il giorno più felice della mia vita”. (Grigore Vieru)

Grigore Vieru ha lottato per tutta la vita per un ideale: l’unificazione delle terre separate dal fiume Prut, che dal 1940 in poi (patto Molotov-Ribentropp) funge da confine tra Romania e l’attuale Repubblica Moldova (antica Bessarabia). Secondo il poeta tale unificazione sarebbe dovuta avvenire salvaguardando la lingua del suo popolo dalla degradazione dovuta all’occupazione sovietica.
Dopo il saluto di Guido Ravasi, segretario generale della Fondazione Europea Dragan, all’incontro, coordinato da Tatiana Ciobanu, parteciperanno Natale Fioretto dell’Università per Stranieri di Perugia; la traduttrice Olga Irimciuc; il poeta Francesco Baldassi, e Chiara Spoletini e Lucia Pintea che leggeranno alcune poesie di Grigore Vieru. Porteranno il loro saluto, in qualità di ospiti d’onore, S.E. Gherghe Rusnac, Ambasciatore della Repubblica di Moldova in Italia e S.E. Razvan Rusu, Ambasciatore di Romania in Italia.

locandina Vieru

Info: Francesca Isnardi, uff. stampa Fondazione Europea Dragan, tel. 02-58371 404, fax 02-5830490, e-mail ufficiostampa@fondazionedragan.org.

Lectia/La lezione di E. Ionesco in Toscana

24 marzo 2010 Commenti disabilitati

Sabato 27 al Teatro Corsini di Barberino di Mugello, martedì 30 e mercoledì 31 al Teatro Puccini di Firenze, in esclusiva per l’Italia:

La lezione, dramma comico considerato uno dei capolavori tragi-comici del drammaturgo di origine romena Eugène Ionesco, evento internazionale che vede ospite il Teatro Nazionale di Bucarest.

Regista e protagonista dello spettacolo, insieme alle attrici Aylin Cadîr e Natalia Călin, Horaţiu Mălăele ha visto nella Lezione di Ionesco “una farsa tragica che denuncia tanto l’assurdità delle tesi uniche ed esclusiviste, il linguaggio come strumento del potere, quanto il rapporto letale tra sessualità e dittatura. Ma anche la stupidità contemplante, la massa manovrabile alla portata dei despoti di turno. Giacché il mondo non ha imparato quasi nulla dagli errori della storia, la lezione di questo spettacolo non si propone di essere una predica moralista e noiosa, ma piuttosto un limpido specchio dei nostri tempi”.

Mentre i tre personaggi appaiono da un mondo grigio e spettrale, e lo stesso protagonista ci appare tristemente macabro, grazie alla genialità di Mălăele, in questa Lezione si ride di gusto fino alle lacrime.

Il Teatro Nazionale I.L.Caragiale di Bucarest, fondato nel 1852, è una delle istituzioni più prestigiose della Romania, che punta alla promozione della drammaturgia nazionale. All’interno della sua scuola si sono formati i più brillanti interpreti di tutti i tempi. Il Teatro Nazionale arriva in Italia nell’ambito di un progetto internazionale realizzato da Catalyst e Regione Toscana in collaborazione con Teatro Puccini, Comune di Barberino di Mugello e col patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia.

Lectia/La Lezione
di Eugéne Ionesco
con Horaţiu Mălăele, Natalia Călin, Aylin Cadîr
regia di Horaţiu Mălăele
costumi di Florilena Popescu Fărcăşanu
in romeno con sovratitoli in italiano

Info: teatro puccini 055-362067, teatro corsini 055-331449. ufficiostampa catalyst 055-331449, martina pirani 328-6506698, e-mail: ufficiostampa@catalyst.it

Marinel Stefanescu, mostra a Milano

24 marzo 2010 Commenti disabilitati

Mostra personale di pittura dell maestro Marinel Stefanescu: “Percorsi d’autore”.

Inaugurazione: giovedi 25 marzo 2010 18.15, Consolato Generale di Romania a Milano, Via Gignese 2, (metro 3)

Interverranno il critico d’arte Ermes Rigon e la dott.ssa Violeta P. Popescu.

Il maestro Stefanescu con Vincenzo d'Avanzo

Marinel Stefanescu, nato a Bucarest, si diploma all’Accademia di ballo della sua città col massimo dei voti. Si perfeziona a Mosca al Teatro Bolshoi, poi al Kirov di Leningrado col famoso maestro Pushkin. Nel 1966 riceve il primo premio e la medaglia d’oro al Concorso Internazionale di Danza a Varna, e viene nominato primo ballerino all’Opera di Bucarest. Nel ’69 riceve il premio per la migliore interpretazione al 1° Concorso Internazionale di balletto a Mosca. Comincia da allora la sua carriera internazionale, è ripetutamente invitato come artista-ospite, protagonista di tutto il repertorio classico-romantico e moderno nei maggiori Teatri di tutto il mondo. Per quattro anni è primo ballerino dell’Opera di Zurigo. Dal 1978 dirige la Scuola di Balletto Cosi-Stefanescu ed è coreografo di nuovi balletti, di cui è stato l’ ideatore, il librettista, il protagonista e molte volte anche scenografo e costumista di gusto e di talento.

Ad oggi si contano oltre duemila spettacoli in tutto il mondo (500 città italiane e 60 estere, compresa la sede Onu e il Vaticano) e decine di nuove produzioni, come pure le iniziative didattiche e culturali per far conoscere l’arte del balletto ai giovani (non ultima, la quotatissima scuola di balletto a Reggio Emilia). Tra i primati della Compagnia, l’essere stata la prima compagnia italiana in tourneé in Cina, e la prima a presentare un balletto in Vaticano.

Nel 1998 Marinel Stefanescu lascia le scene come ballerino, e pur continuando la sua attività coreografica, rivolge in gran parte il proprio interesse artistico alla pittura. Molti i premi e i riconoscimenti internazionali ricevuti in molte città italiane e paesi esteri per la sua intensa attività artistica. Ha esposto sue mostre personali in Italia, Romania e Canada.

“In poco più di un anno di frenetica attività, Marinel Stefanescu ha realizzato oltre 500 dipinti e 400 disegni. In questa vasta produzione, molte sono le suggestioni che possono essere colte: la drammatica intensità espressiva e luminosa di certi “romantici” (pensiamo ad Antonio Fontanesi, con i suoi bozzetti dello stagno di La Levaz al tramonto), “padri” dell’informale; la forza emotiva e spirituale, l’immediatezza di certo espressionismo; il gusto “primitivo” di chi tutto affida alla spontaneità. Stefanescu dipinge soprattutto di notte: una pittura che trasuda impeto, foga, passione, sensualità, e insieme bisogno di spiritualità, ma anche ansia, angoscia, dolore (si pensi ai vortici e alle contorsioni imposti alle forme della natura; si pensi al rapporto che, nell’immagine, immediatamente si crea tra la rappresentazione di una “terra desolata”, di una “terra di nessuna persona”, e il “silenzio dell’anima” che invade chi la contempla). Dà l’idea, questa pittura, di una sorta di torrente tempestoso che scorre sulla superficie dell’opera e vi lascia le sue tracce, i suoi detriti: quasi un’ “arte necessaria” per liberare fantasmi, ossessioni, visioni, incubi o per intravedere e sognare rari momenti di idillio, di comunione con la natura.

Sandro Parmiggiani

Info: Consolato generale, tel. 02-40074018, fax: 02-40074023. Marinel Stefanescu, tel. 348-2814433, www.marinel-stefanescu.com.

Per conferme di partecipazione: +39-3407638880, e-mail:infoculturaromena@gmail.com.

“I romeni in Italia tra rifiuto e accoglienza”

23 marzo 2010 4 commenti

Caritas Romania e Caritas Italiana invitano alla presentazione del libro I romeni in Italia tra rifiuto e accoglienza

Roma, Accademia di Romania, giovedì 25 marzo 2010, ore 10.o0-12.15

Introducono:

Prof. Mihai Bărbulescu, Direttore dell’Accademia di Romania

S.E. Razvan Rusu, Ambasciatore di Romania in Italia

Dott. Giuseppe Maurizio Silveri, Direttore Generale Immigrazione del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali

Dott. Massimiliano Monnanni, Direttore Generale Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale (UNAR)

Presentazione della ricerca

Dott. Antonio Ricci, Dossier Caritas/Migrantes e Prof.ssa Laura Timsa, Univ. “L. Blaga” di Sibiu

Commenti

Dott.ssa Miruna Căjvăneanu, Hotnews.ro/Gazeta Românească: Il punto di vista dei romeni

Dott. Roberto Nicastro, UniCredit: Il Credito ai Nuovi Cittadini

Don Livio Corazza, Caritas Italiana: Immigrazione in Europa e dimensione religiosa

Don Egidiu Condac, Confederatia Caritas Romania: Emigrazione impatto sulle famiglie

Conclusioni

Pref. Mario Ciclosi, Vice Capo Dipartimento Vicario Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno

Prof. Giorgio Alessandrini, Responsabile Organismo Nazionale di Coordinamento CNEL

Coordinamento dei lavori

Dott. Franco Pittau (Dossier Caritas/Migrantes)

Ai partecipanti verrà distribuito gratuitamente il volume bilingue edito da Idos/Sinnos

È stata predisposta una scheda riassuntiva per i giornalisti.

Alla fine dell’incontro gli interessati potranno partecipare a un concerto dei bambini della Missione greco-cattolica di Monaco di Baviera

Per informazioni, Centro Studi e Ricerche IDOS + 39-06-66514345; idos@dossierimmigrazione.it

“La lingua come dimora”, convegno a Roma

23 marzo 2010 Commenti disabilitati

Roma, 25-26 marzo

Convegno di studi: La lingua come dimora/ Limba ca locuire

Giovedì 25 marzo ore 16.00, Università di Roma “Sapienza”, Facoltà di Scienze Umanistiche, Aula seminario, Dipartimento di Studi Europei e Interculturali, 3° piano,

Venerdì 26 marzo ore 10.15, Sala Teatro Pasolini, via de Lollis 20.

programma

Tradizioni pasquali in mostra: uova dipinte e icone

23 marzo 2010 Commenti disabilitati

25 marzo – 11 aprile 2010
Galleria d’arte sacra L’Agostiniana, Basilica Santa Maria del Popolo, Piazza del Popolo 12, Roma

Pasqua: Tradizioni romene in mostra. Uova dipinte e icone.

Inaugurazione: 25 marzo ore 19,30.

All’interno della mostra saranno esposte delle opere realizzate dall’artista Maria Galie nel anno 2009 insieme a una collezione di uova antiche dipinte provenienti dalla collezione del Museo del Contadino Romeno (Muzeul Ţăranului Român) di Bucarest.
A seguire, il Quartetto della Missione Greco-Cattolica Romena di Monaco (Carolin Ott, Pascal Menke, Philipp Fixmer e Victor Avramescu) sosterrà un recital di musica classica (Chopin, Schubert, Brahms).

Le uova pasquali
Secondo la tradizione popolare romena, sotto il segno della croce, presente nella simbolistica e nell’iconografia pasquali, i gesti si imbevono di quiete e il senso della misura diventa un valore da rispettare. Per i romeni in patria e all’estero la fede nel potere della croce dà forza e mitiga il dolore. Nonostante gli iconoclasmi di vari tipi, teologici, ideologici o estetici, la Pasqua e i simboli pasquali che si ritrovano nelle icone e sulle uova dipinte sono rimasti il punto di riferimento comune di tutti i cristiani, ai quali essi tornano sempre. Ancorata in questa tradizione, la presente mostra desidera portare a tutti la buona novella pasquale del trionfo della vita sulla morte. La mostra comprende oltre 200 uova dipinte ed è corredata da un film documentario sulla realizzazione di tali opere.

Intervengono:
Diana Bubenek Turconi (ministro consigliere dell’Ambasciata di Romania presso la Santa Sede), Ioana Popescu (direttrice, direzione Ricerca, Museo del Contadino Romeno, Bucarest) e Rodica Marinescu (ricercatrice, Museo del Contadino Romeno, Bucarest).

Maria Galie
Iconografo di nazionalità romena, nasce a Costanza sul Mar Nero, dove a soli 12 anni inizia la scuola d’arte e quindi la realizzazione delle prime opere. Si laurea all’Università delle Belle Arti di Bucarest nel 2001 e subito dopo si trasferisce a Roma, dove vive e lavora. Le sue icone si trovano in varie chiese d’Italia e Stati Uniti d’America e in numerose collezioni private in Francia, Italia, Romania, Inghilterra e Stati Uniti d’America. Membro del UAP (Unione degli Artisti Professionisti Romeni).

Progetto realizzato dall’Accademia di Romania a Roma in collaborazione con Muzeul Ţăranului Român di Bucarest e l’Associazione Culturale “Rivista delle Nazioni” (Roma).