Archivio
Addio a Roman Vlad
Si è spento a Roma, aveva 93 anni. Dal 1987 al 1993 è stato presidente della Siae.
(fonte: La Stampa, 22 sett. 2013)
«L’Italia era e resta per me il Paese della cultura. Ho viaggiato molto, nessun’altra nazione ha altrettanta sostanza artistica. Anche se spesso viene celata dalla volgarità, dal degrado. Il raggio del banale si sta allargando. Bisogna reagire». Compositore prolifico e versatile, pianista e musicologo, uomo di profonda e vasta cultura, è morto a Roma, a 93 anni, Roman Vlad.
Nato a Cernăuți in Romania (oggi Cernovtzy, in Ucraina) il 29 dicembre 1919, dove conseguì il diploma in pianoforte, si trasferì in Italia a 19 anni, nel 1938, ottenendo la cittadinanza nel 1951. Insignito nel 1995 della Medaglia d’oro ai Benemeriti della cultura e dell’arte da parte della Presidenza della Repubblica Italiana, Vlad arrivò nel nostro paese per studiare proprio pianoforte con Alfredo Casella che ne aveva la cattedra all’Accademia di Santa Cecilia, ma raccontò recentemente di aver di avere presto abbandonato la carriera di concertista per quella di compositore dopo aver suonato e frequentato il Teatro delle Arti di Roma, dove, grazie ai fratelli Bragaglia, la musica moderna era di casa e si incontravano appunto Casella o Goffredo Petrassi. «Il pianoforte è proprio connaturato nella mia vita – affermava Vlad – è come fosse un mio prolungamento, attraverso cui si inverano pensieri e musica».
Nel secondo dopoguerra Vlad si fece apprezzare internazionalmente anche come musicologo e conferenziere: nel 1954 e 1955 tenne corsi di musicologia alla Summer School of Music di Dartington Hall e partecipò a congressi e seminari in tutta Europa, in America ed in Giappone. Ha scritto opere teatrali, sinfoniche e da camera, fra cui si ricordano le “Cinque elegie su testi biblici”, “Melodia variata” e il celebre ciclo de “Le stagioni giapponesi, 24 Haiku”, tutte composte negli anni ’90. Sue anche musiche per film e di scena, come la colonna sonora di ‘La bellezza del diavolo’ di René Clair, o il commento musicale a ‘Racconto di un affresco’, film di Luciano Emmer sul Giotto della Cappella degli Scrovegni.
Con l’aiuto di due musicisti e amici, Vittorio Bonolis e Silvia Cappellini, aveva pubblicato per Einaudi nel 2011 Vivere la musica. Un racconto autobiografico. Persone, luoghi, fatti, giudizi, vicende private e pubbliche: il libro è un atlante del nostro tempo culturale e politico. La dedica è alla moglie, l’archeologa Licia Borrelli, «che illumina la mia vita». Vlad per la prima volta apriva lo scrigno della sua memoria per restituire le vicende della sua lunga e avventurosa esistenza che ha abbracciato quasi un secolo della nostra Storia: i fatti, gli affetti, gli eventi, gli incontri – da Alfredo Casella a Igor Stravinskij a Riccardo Muti -, ma anche l’estenuante fatica che precedeva ogni sua felice ispirazione. «Sono immerso nella musica da quando ho memoria di me. I miei primi ricordi musicali risalgono alla primissima infanzia, quando vivevo a Vășcăuți, con i miei genitori nella grande casa di campagna di proprietà dei nonni materni. Vășcăuți, o Waschkoutz in tedesco, era un piccolo centro a circa 40 km da Czernowitz, antica capitale del ducato di Bucovina, dove sono nato il 29 dicembre 1919. In casa si faceva e si ascoltava molta musica; mio padre, magistrato, amava moltissimo l’opera lirica italiana, specie l’Aida. Avevamo il pianoforte, il grammofono e tanti dischi. Certo, non c’era la radio e tanto meno la televisione, si era ai primi anni del 1900».
Padre di Alessio Vlad, anche lui musicista, e di Gregorio, fisico, dal 1958 è stato direttore della sezione musica dell’Enciclopedia dello spettacolo, mentre dal 1967 ha condiretto la Nuova Rivista Musicale Italiana. Dal 1980 è stato per due anni presidente della Cisac (Confédération Internationale des Auteurs et Compositeurs), dal 1987 al 1993 presidente della Siae. Tra le altre cariche ricoperte: direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana per due mandati (1955-1958 e 1966-1969), del Teatro Comunale di Firenze (1968-1972), dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino (1973-1989), presidente della Società Aquilana dei Concerti (1973-1992) e dell’Accademia Filarmonica Romana (1994-2006), membro del comitato direttivo dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma. È stato inoltre direttore artistico del Teatro alla Scala di Milano e sovrintendente del teatro dell’Opera di Roma.
Il 23 luglio Roman Vlad ha donato alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia il suo archivio personale. Tra i molti documenti si segnalano quelli relativi alle innumerevoli collaborazioni con il regista Luciano Emmer, gli studi preparatori per la musica dei film Romeo e Giulietta di Renato Castellani (1954) e La bellezza del diavolo di René Clair (1950).
Articoli correlati: Sandra Cappelletto, “Roman Vlad, la mia vita straordinaria”, intervista su La Stampa, 31 ott. 2011.
Moni Ovadia: “Noi/Altri”, sui sentieri della musica d’Europa
Martedì 11 giugno 2013, ore 20.30
Aula Magna – Sapienza Università di Roma
Noi/Altri
Un progetto di e con Mario Ancillotti, Moni Ovadia e Paolo Rocca
Narrazione di Moni Ovadia
Moni Ovadia Stage Orchestra
Ensemble Nuovo Contrappunto diretto da Mario Ancillotti
PROGRAMMA:
Brahms Danza ungherese nelle versioni per violino e cymbalon e per pianoforte a 4 mani
Brahms Rondò alla zingaresca per archi e pianoforte (dall’op. 25)
“Soro Lume” Canto tradizionale romeno
Bartók Danze Romene
Suite di danze popolari romene
Enescu “Ciocârlia”. Sonata per violino e pianoforte 1° movimento
“Ioane Ioane” Canto popolare romeno
Bartók da “Contrasti”: n. 3 Sebes
El Mohle Rakhamin Canto ebraico
Shostakovich 3 Canti ebraici
Mickey Katz Klezmer
Prokofiev Ouverture su temi ebraici
“Dragoste” Canto popolare romeno
– Fuori abbonamento –
Biglietti: € 25-20-15
Under 30: € 12
Studenti Sapienza under 30: € 8
L’Europa è un luogo in cui un gran numero di popoli diversi hanno coltivato le loro culture e tradizioni, in una osmosi straordinaria. Rom e magiari provenienti dall’Asia, e poi ebrei dal medio oriente, portatori di tradizioni lontane e affascinanti, di scale musicali misteriose, di danze esotiche, di canti di lamento e di esilio, hanno in maniera forte e vivificante influenzato le culture dei paesi che attraversarono, a loro volta rimanendone influenzati.
Non è un percorso musicologico che Moni Ovadia e i suoi collaboratori Mario Ancillotti e Paolo Rocca vogliono proporre, ma piuttosto la storia della suggestione di queste tradizioni nella cultura Europea dell’800 e del 900, evidenziando la vitalità di questi legami, confrontando e accostando le musiche tradizionali a quelle “colte”, a volte anche inserendo le une nelle altre.
UFFICIO STAMPA:
Mauro Mariani, tel. 335-5725816, mauromariani.roma@tiscali.it
Perugia, omagio a Sergiu Celibidache
Simposio “Omaggio a Sergiu Celibidache“. Perugia, 15-16 febbraio, auditorium del Conservatorio F. Morlacchi
Programma:
Venerdì 15 febbraio 2013
14.30 Saluti
15.00 Film Über musikalische Phänomenologie, della ZDF, 1983 (“Della fenomenologia musicale”) – prima proiezione italiana, con sottotitoli in italiano
16.00 Tavola rotonda e dibattito
17.00 L’orizzonte spirituale di Celibidache e le conseguenze pratiche per la tonalità sonora
Matthias Thiemel
Pausa
19.00 Concerto:
Il Concerto n.° 1 op. 15 di Johannes Brahms nella versione dell’autore per due pianoforti
Cosmin Boeru e Christa Bützberger
Sabato 16 febbraio 2013
9.00 Il Trio op. 100 di Franz Schubert: prova pubblica con il Trio ARS ET LABOR
10.30 Fenomenologia e prassi strumentale
Christa Bützberger
11.30 Il metodo fenomenologico nel Progetto Alessandro Scarlatti
Giulio Gaeta, Marco Micheletti e Christa Bützberger
15.00 L’importanza della fenomenologia nell’insegnamento di base
Antonia Sfrangeu
15.30 Dibattito
16.00 I Quaderni di Sergiu Celibidache: sguardo nella bottega di un Maestro
Patrick Lang
17.00 Tavola rotonda e dibattito
17.45 Conclusione
19.00 Concerto:
Il Trio in Mi bemolle maggiore op. 100 di Franz Schubert nella versione integrale
Trio ARS ET LABOR
Al Simposio “Omaggio a Sergiu Celibidache” è conferita la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica Italiana.
Evento patrocinato da: Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Ministero della Cultura della Romania, Regione Umbria, Provincia di Perugia, Comune di Perugia, Ambasciata di Romania in Italia, Istituto Romeno di Cultura e Ricerca umanistica di Venezia, Fondazione PerugiAssisi 2019, Università per Stranieri di Perugia, Società Italiana di Musicologia, Istituto Tedesco di Perugia.
Con il contributo di: Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Conservatorio di musica “Francesco Morlacchi”, Centro Studi Ludwig Stein.
Info: 328-825.89.44, 349-56.20.758, info@arsetlabor.eu.
[Fonte: Ars et Labor, Perugia].
“non solo Bach” – concerto all’Accademia di Romania
Sabato 13 ottobre, ore 20:
Accademia di Romania – Sala Concerti (ingresso libero).
Partendo dalle danze valacche, transilvane, ungheresi, turche e polacche della Suite Türkischer Eulen-Spiegel (1688) di Daniel Speer (compositore che ha soggiornato in Transilvania), si ripercorre lo spirito musicale di una famiglia-dinastia di musicisti, i Bach, tramite le opere di Johann Sebastian, ma anche dei figli e discepoli (Carl Philipp Emanuel, Christian Petzold) nelle sonorità del violino e del clavicembalo.
Programma:
J.S. Bach – Sonata IV per violino e cembalo obbligato in do minore BWV 1017
Chr. Petzold – Suite in Sol Maggiore dall’ Album per Anna Maddalena Bach
Daniel Speer – Suite da “Türkischer Eulen – Spiegel”
C.Ph.E. Bach – Sonata per violino e cembalo in si minore Wq 76
J.S. Bach – Sonata III per violino e cembalo obbligato in Mi Maggiore BWV 1016
Mauro Lopes Ferreira – violino, Cipriana Smarandescu – clavicembalo.
Mauro Lopes Ferreira violino
Nato a Roma, si dedica al violino con Felix Ayo e approfondisce lo studio della musica antica con Enrico Gatti e Sigisvald Kuijken. Inizia giovanissimo la sua attività con varie orchestre di musica barocca in Italia e in Francia; suona con Jordi Savall (Concert de Nations, Hesperion XX), la Cappella dei Turchini, i Sonatori della Gioiosa Marca e il Concerto Italiano, sia in orchestra che in formazioni cameristiche, esibendosi nelle più prestigiose sale di tutto il mondo (Concertgebouw ad Amsterdam, Societé Philarmonique a Bruxelles, Accademia di Santa Cecilia a Roma, Cité de la Musique a Parigi, Arsenal a Metz, Lincoln Center a New York, Palau de la Musica a Barcellona, Teatro Colòn a Buenos Aires).
Nel 2001 è stato invitato come primo violino dall’Orchestra Barocca di Siviglia. Ha registrato per Opus 111, Armonia Mundi, Astrée, Alia Vox, Sony. Ha Inciso per Naïve, le Quattro Stagioni di Vivaldi, dove ha interpretato come solista il concerto op. 8 n. 2 “l’Estate” sotto la direzione di Rinaldo Alessandrini.
Cipriana Smarandescu clavicembalo
Diplomata in clavicembalo con Patrizia Marisaldi (Vicenza) e Ogneanca Lefterescu (Bucarest), si è perfezionata poi con Ton Koopman, Andreas Staier, Patrick Ayrton, Pierre Hantaï. Vince vari concorsi tra cui quelli di Milano (Umanitaria), Pesaro (G.Gambi), ottenendo il diploma di partecipazione al concorso J.S. Bach (Lipsia).
Si è esibita in importanti stagioni e festival in Italia, Spagna, Francia, Austria e Romania (Auditorium Parco della Musica, Oratorio del Gonfalone, World Bach Festival, Le cinque perle del Barocco, Pietà de Turchini, Festival dei Due Mondi, Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, Accademia Mozarteum, Filarmonica “George Enescu”, Radiodiffusione Romena, Bach 250, Musica Barcensis), registrando per la TVR, Radio Vaticana, Sarx Records, aliusmodum records. Membro fondatore dell’ensemble aliusmodum, ha suonato come solista in concerti di J.S. Bach, G.F. Haendel e F.J. Haydn e come continuista insieme a importanti nomi della musica antica.
Laureata in musicologia, si occupa di ricerca musicale, giornalismo e didattica, tenendo varie masterclass in Italia.
“Altre Risonanze” – festival all’Accademia di Romania in Roma
Roma, 14-23 ottobre 2011: Festival Internazionale di musica “AltreRisonanze – dall’antico al moderno”
Il Festival percorre un viaggio nella tradizione musicale di diverse culture nel mondo: dall’antichissima eredità musicale, passando attraverso il rinascimento, il barocco e il classicismo fino a cavallo del XIX e il XX secolo per giungere ai nostri giorni, spaziando dalle culture di riferimento in Europa (Italia, Francia, Germania, Austria e Spagna) fino a quelle del Sud America. Un lungo sentiero realizzato grazie al contributo di artisti di gran valore provenienti dalla Romania, dall’Italia e da altri paesi che rappresentano la propria cultura in questo caleidoscopio sonoro.
Un momento particolare è rappresentato dalla musica romena alla quale viene dedicata una conferenza e il concerto di chiusura del Festival entrambi aventi come ospiti musicisti d’élite provenienti dalla Romania.
Altro momento estremamente importante di questo Festival è la presentazione di una rarissima versione della IV Sinfonia di Gustav Mahler arrangiata per ensemble da camera (12 strumentisti e soprano) da Erwin Stein nel 1921. Questa raffinata orchestrazione, che rende merito alla trasparenza musicale del compositore austriaco di cui ricorrono quest’anno i 100 anni dalla sua scomparsa, è eseguita in una tra le più belle sale da concerto a Roma: l’Oratorio del Caravita.
Il Festival è organizzato dall’Accademia di Romania in Roma, in collaborazione con l’Associazione Incontri Mediterranei, col sostegno di ICR Bucarest.
Programma
venerdì 14 ottobre 2011, ore 20 – Accademia di Romania, Biblioteca
…la paix du parnasse…
la réunion des Goûts François et Italiens doit faire la perfection de la Musique (musiche di: Fr. Couperin, J.J.Froberger, J.Ph. Rameau, J.S. Bach, D. Scarlatti.)
Cipriana Smarandescu clavicembalo
sabato 15 ottobre 2011, ore 20 – Accademia di Romania, Sala Concerti
in collaborazione con l’associazione Incontri Mediterranei – Orte
…dal barocco al galante…
sonate per violino e clavicembalo obbligato di: J.S. Bach, C. Ph. E. Bach, W. A. Mozart, J. Haydn.
Mauro Lopes – Ferreira violino – Cipriana Smarandescu clavicembalo
domenica 16 ottobre 2011, ore 18 – Accademia di Romania, Sala Concerti
…begl’occhi, bel seno…
madrigali amorosi ed erotici del ‘600 italiano (musiche di: C. Monteverdi, B. Strozzi, F. Cavalli, G. Caccini, S. Landi, S. d’India, G. Frescobalci, G.F. Sances, W. Byrd, B. Pasquini, J.P. Sweelinck.)
Angela Bucci soprano – Cipriana Smarandescu clavicembalo
mercoledì 19 ottobre 2011, ore 20 – Accademia di Romania, Sala Concerti. In collaborazione con l’associazione Incontri Mediterranei – Orte
…un solo cammino…
danze e improvvisazioni dalla Spagna al Sudamerica. Evangelina Mascardi chitarra barocca, Lincoln Almada arpa gesuita e percussioni.
sabato 22 ottobre 2011, ore 20 – Oratorio del Caravita (Via del Caravita 7). Centenario dalla morte del compositore austriaco Gustav Mahler
…la vita celestiale…
G. Mahler – Sinfonia IV in Sol Maggiore (arr. per 12 strumenti e soprano di Erwin Stein)
Angela Bucci soprano
ensemble altrerisonanze: Mauro Lopes Ferreira, David Simonacci violini – Alessandro Santucci viola – Luca Peverini violoncello, Igor Barbaro contrabbasso – Pierluigi Tabachin ottavino e flauto – Stefania Mercuri oboe e corno inglese – Pietro Cingolani clarinetto e clarinetto basso – Elisabetta Di Filippo, Andrea Bonioli percussioni – Alvaro Lopes Ferreira pianoforte – Cipriana Smarandescu armonium. Andrea Riderelli direttore
domenica 23 ottobre 2011, ore 18 – Accademia di Romania, Sala Conferenze
… file din hronicul muzicii româneşti…
conferenza Ioan Dobrinescu e concerto con trascrizioni di I. Dobrinescu e musiche originali di: Bartok, Caioni, Pann, Porumbescu, Dimitrescu, Scarlatescu, Golestan, Jianu, Negrea, Tagle Lara, Fernic, Vasilescu, Villnow, Enescu.
ensemble Konick: Mihai Dina, Andrei-Cristian Theodoru, Vasile Mocioc, Cristian-Eugeniu Petrisor clarinetti, Laura Smarandescu pianoforte.
Altre info su www.altrerisonanze.it
Fanfara Shavale, concerto all’Accademia di Romania
Notte dei musei all’Accademia di Romania: Sabato, 14 maggio 2011, ore 21.00 – 23.00, Accademia di Romania. Ingresso libero da Piazza José de San Martin, 1
La Fanfara Shavale della Romania proviene da un villaggio [Zece Prăjini, distretto di Iași] della Moldavia centrale di sole 140 case e 560 abitanti. Ciò malgrado, questa piccola località vanta un’invidiabile fama: è il centro abitato con la maggiore concentrazione di bande musicali della Romania (e forse anche del mondo intero), dove ogni uomo sa suonare almeno uno strumento. Il talento musicale si trasmette da una generazione all’altra: dai bambini di 4 anni fino agli anziani di 74, ognuno è capace di interpretare un brano musicale, anche senza conoscere le note, il che assicura l’autenticità delle melodie. Non sorprende che il villaggio è ormai da tempo oggetto di studi e ricerche per musicologi, musicisti ed etnologi.
Ad iniziare dal 1999, i 10 membri della Fanfara Shavale promuovono con gran successo la musica tradizionale romena e rom in tutto il mondo, partecipando a concerti live e prestigiosi festival di world music, folk o jazz in Austria, Cina (alla recente Esposizione universale di Shanghai) Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Israele, Italia (Festa di Capodanno in Piazza San Marco e Carnevale di Venezia), Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria, Ucraina e Turchia.
Il loro album di debutto (2003), intitolato “Speed Brass of the Gypsies“, include 20 brani e porta uno spirito innovatore nella musica delle fanfare zingare, combinando più stili di musica tradizionale dell’area balcanica ad un ineguagliabile ritmo di oltre 200 battiti al minuto.
(fonte e info: Accademia di Romania in Roma)
“George Enescu in Italia”, tappa musicale a Torino
Sabato 7 maggio 2011 alle 20.30 all’Auditorium RAI di Torino avrà luogo un concerto straordinario tenuto dal violinista Gabriel Croitoru (vincitore del diritto di utilizzo del violino Guarnieri che è appartenuto a George Enescu) e dal pianista Karim Said (vincitore della prima borsa di studio offerta dalla Enescu Society e l’Istituto Culturale romeno a Londra, in partenariato con la Royal Academy of Music).
L’evento fa parte della tournée “George Enescu in Italia”, organizzata dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia con il sostegno dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest.
Durante l’evento saranno organizzate delle lezioni aperte su George Enescu presso i conservatori delle tre città italiane che ospitano la tournée: Verona, Torino e Roma.
L’organizzazione della lezione aperta ha lo scopo di presentare e promuovere tra gli studenti italiani del campo musicale, la vita e l’opera del più grande musicista romeno, e la XX edizione del Festival Internazionale “George Enescu” di Bucarest.
Informazioni di background:
E’ iniziato il 26 febbraio, con un concerto inaugurale ospitato dal prestigioso Teatro La Fenice di Venezia, la tournée “George Enescu in Italia”, dedicata al 130° anniversario dalla nascita del grande violinista, compositore e direttore d’orchestra romeno.
L’evento sarà preceduto, nel foyer del teatro, dall’inaugurazione della mostra “Omaggio a George Enescu – 130”, organizzata dal Museo Nazionale “George Enescu” di Bucarest.
L’evento è organizzato dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, in collaborazione con la Società Enescu di Londra e l’Istituto Culturale Romeno di Londra, il Museo Nazionale “George Enescu” di Bucarest e il Festival Internazionale “George Enescu”, la Fondazione del Teatro La Fenice e il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia.
La direttrice dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, Monica Joita, e il Sovrintendente del Teatro La Fenice, Cristiano Chiarot, hanno spiegato tutto in interviste a Radio Romania Internazionale.
(fonte: Comune di Torino).