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“Ora” – un nuovo giornale per i romeni d’Italia
Uscito il 10 luglio scorso, a Torino, il primo numero. Conversazione con Cristian Gaiţă, ideatore e caporedattore di “Ora”
Cristian Gaiţă, nato a Iaşi (la città più importante nella Romania orientale) vive a Torino con la famiglia, dove presiede l’Associazione “Ora României” (“L’ora della Romania”), da lui fondata insieme ad altri amici nel 2007. In Italia dal 2003, ha lavorato come programmatore, mediatore culturale e giornalista. Testimone della nascita del primo giornale italo-romeno a Torino (Noua Comunitate), ha lavorato negli ultimi tre anni per la redazione estera del giornale romeno Adevărul. Di recente ha avviato un’iniziativa editoriale interessante, il quindicinale Ora rivolto ai romeni d’Italia, giornale cartaceo che nasce a Torino ma si propone di raggiungere in breve tempo tutto il territorio nazionale, in particolare le zone di maggiore concentrazione di presenze romene.
Qui di seguito, l’intervista esclusiva rilasciata per FIRI:
Red. FIRI: Perché un nuovo giornale rivolto alla comunità romena d’Italia?
Cristian Gaiţă: La comunità romena in Italia conta 1,2 milioni di persone ed esiste solo un giornale, di tiratura bassa, che fa tutto il possibile per coprire il bisogno d’informazione. Una seconda motivazione consiste nella mancanza di un riferimento per quanto riguarda la nostra comunità. Non esiste una “voce” della comunità romena in Italia e la tendenza è di non coagularsi e, di conseguenza, di non godere di tutti i diritti o di non conoscere i propri doveri. Pertanto, il nostro obiettivo principale è quello di informare la comunità romena e di facilitarne sia l’integrazione che l’aggregazione. Nello stesso tempo, il giornale sarà lo strumento principale tramite il quale vogliamo mantenere viva la nostra lingua e parte della nostra cultura.
In romeno, “ora” vuol dire “l’ora”, mentre in italiano, la parola rinvia sia ad una “ora” in generale, sia al momento presente dell’adesso. Può spiegarci il nome della testata e il rapporto con l’Associazione omonima da Lei presieduta?
Il rapporto è molto semplice: il giornale rappresenta il passo evolutivo naturale di uno dei progetti iniziali. Dal 2007 l’Associazione “Ora României” ha informato, tramite il suo portale web, i romeni d’Italia riguardo le leggi, i problemi e i diritti. Quest’anno abbiamo deciso di dare una marcia in più al progetto e di fare nascere il giornale “ORA”, dedicato principalmente ai romeni ma senza dimenticare tutti quelli italiani che desiderano conoscere la nostra comunità e il nostro Paese.
Che cosa si prefiggono le quattro pagine (sul totale di 32) redatte in italiano?
Le quattro pagine, rappresentando 12,5% del giornale, hanno uno scopo preciso: diffondere informazioni agli italiani che desiderano approfondire la realtà romena sia in Italia sia in Romania. Sappiamo che non è tanto, ma dal nostro punto di vista è un buon inizio. Dentro queste pagine i nostri amici, i vicini di casa, i datori di lavoro, colleghi o semplici curiosi, possono leggere ciò che succede in Romania, dal punto di vista politico ed economico, come anche i principali fatti della comunità romena in Italia.
La scelta del quindicinale: “Ora” diventerà un giornale settimanale o una rivista mensile?
Il quindicinale è semplicemente una scelta imposta dalle nostre risorse economiche. Speriamo che l’evoluzione naturale ci porti verso un settimanale.
A questo proposito: come si sosterrà finanziariamente l’impresa e che tipo di collaborazione (non solo redazionale), di diffusione e di pubblicità prevede?
L’investimento iniziale appartiene a una parte dei soci fondatori dell’Associazione. L’ulteriore sviluppo sarà quello di un normale giornale, dalla pubblicità fino alle collaborazioni redazionali o meno.
Un’ultima domanda. Secondo Lei, quali sono le principali esigenze, in materia d’informazione, a favore dei romeni residenti in Italia?
In questo momento, i romeni residenti in Italia prendono le notizie da fonti italiane o dalle televisioni romene, tramite la trasmissione satellitare. Scarseggia un’informazione dedicata a loro, scarseggiano notizie che parlino della loro vita, dei loro bisogni. Questa mancanza è sicuramente uno dei principali motivi per cui la nostra comunità non è ancora ben coagulata.
Info e approfondimenti sul sito web di Ora: http://www.oraromaniei.com/.
Due economie a confronto: Italia e Romania, alla Camera dei Deputati
Oggi nella sala del Mappamondo della Camera dei deputati, si svolge la prima Giornata dell’amicizia italo-romena, promossa dall’Unione Interparlamentare – sezione Italia-Romania, dedicata al tema “Due economie a confronto”.
La Giornata, che vede confrontarsi le delegazioni parlamentari dei due Paesi, si apre alle 9,30 col saluto del presidente della Camera Gianfranco Fini, per proseguire con gli interventi dei due ambasciatori – Razvan Rusu, ambasciatore della Romania a Roma, e Mario Cospito, ambasciatore italiano a Bucarest. Lo scopo dell’iniziativa sarà poi illustrato dai due presidenti delle rispettive delegazioni, Guido Melis e Marius Sorin Ovidiu Bota. “Vogliamo concretizzare – dice Melis – un confronto serrato, con illustrazione di esperienze e discussione sulle prospettive, tra le due economie, italiana e romena. Per questo abbiamo chiesto ad alcuni importanti esponenti delle istituzioni economiche-finanziarie dei due Paesi di esporre quanto già esiste sul piano dei rapporti reciproci e delle collaborazioni tra le due comunità nazionali”.
Nella prima sessione, “L’economia italiana in Romania”, sono previsti gli interventi del segretario di Stato del Ministero dell’Economia romeno Maria Parcalabescu, del responsabile economico-commerciale dell’Ambasciata italiana a Bucarest Carmelo Barbera, del presidente della Camera di commercio italiana in Romania Guglielmo Frinzi, di George Paunescu, presidente dell’Alleanza delle Confederazioni patronali della Romania (un imprenditore che ha nel suo curriculum esperienze nei due Paesi), di Luca Serena, direttore generale Euroholding da poco nominato presidente di Unimpresa, di Giovanni Villabruma, direttore dell’ufficio di rappresentanza della Finmeccanica in Romania. Questa sessione sarà conclusa dal ministro per le politiche europee Andrea Ronchi.
“La seconda sessione – spiega Guido Melis – avrà per oggetto la presenza dell’economia romena in Italia”. Aperta da Alessio Bonciani, vicepresidente dell’Associazione parlamentare Amici della Romania, vedrà gli interventi del ministro consigliere economico e commerciale dell’Ambasciata romena Ioan Corneliu Dinu, del console onorario romeno ad Ancona George Teseleanu, del direttore del’Osservatorio ITRO Stefano Rolando, di Giorgio Mihoc, presidente dei Piccoli imprenditori romeni in Italia, di Paolo Ranieri della Fondazione ISMU, di Marius Burghelea della Romar s.a.s. Conclusioni di Adolfo Urso, viceministro dello sviluppo economico.
Un programma intenso, al termine del quale la reciproca conoscenza e l’integrazione tra i due Paesi avranno compiuto un decisivo passo in avanti. (Fonte: Sardinews. Mensile di informazione socioeconomica).
Voci correlate:
Roma, 6 luglio 2010 (Stranieri in Italia): Il governo italiano non ha intenzione di eliminare le restrizioni per i lavoratori bulgari e romeni, anzi non esclude di prorogarle anche per i prossimi anni.
Lo scrittore Ştefan Damian, a Roma
Mercoledì, 7 luglio 2010, ore 17,00 Sala conferenze dell’Accademia di Romania a Roma: presentazione del romanzo “La farfalla dalle ali bruciate” di Ştefan Damian (Edizioni Nemapress 2009).
Alla presenza dell’autore, interverranno l’On. Guido Melis, Deputato della Repubblica, presidente dell’Associazione parlamentare “Amici della Romania”, Neria De Giovanni, direttore editoriale dell’Editrice Nemapress e Presidente dell’AICL (Associazione Internazionale dei Critici Letterari) e il Prof. Aldo Jatosti dell’AICL Italia.
“La farfalla dalle ali bruciate” è il più recente romanzo di Ştefan Damian, poeta, scrittore e saggista romeno, noto traduttore di letteratura italiana in romeno, docente di letteratura italiana presso il Dipartimento di Lingue Romanze dell’ Università Babeş-Bolyai di Cluj-Napoca (Romania).
Il romanzo, la cui azione si svolge in una città di provincia della Romania degli anni 1980, si propone come una metafora dell’agonia della libertà sotto un regime despotico. Racconta la storia, tra il surreale ed il simbolico, di un funzionario statale stretto tra la ricerca di libertà contro il despota e la tentazione di annegare nel vino le proprie paure. La cupa atmosfera cui il protagonista cerca di sfuggire, vede emergere personaggi in cui si intravedono figure storiche ed insieme il rimando al sostrato culturale romeno con suggestive parentele con la Cabala.
Un romanzo che fa capire il dopo-comunismo, anche grazie all’illuminante prefazione di Bruno Rombi, critico letterario e poeta.