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“teatROmania” – in scena La colonna infinita di M. Eliade
Roma, Accademia di Romania, ore 21 (ingresso libero, da viale delle Belle Arti)
Prosegue stasera la prima edizione della rassegna di teatro e arti performative “teatROmania. Emersioni sceniche_2010”.
Dopo l’incontro di mercoledì col denso e impegnato testo di Gherasim Luca, interpretato dall’attore Paolo Spaziani, la provocatoria e ironica performance “Extraterrestrial Activity” di Alexandra Pirici (Bucarest) e il suggestivo, concerto di musica medievale di venerdì, oggi il pubblico di “teatROmania” assisterà, nell’emiciclo all’aperto dell’Accademia, allo spettacolo teatrale “La colonna infinita” prodotto dalla compagnia toscana Telluris Associati, con Tazio Torrini protagonista della pièce scritta da Mircea Eliade e messa in scena da Letteria Giuffrè Pagano.
Domani sera, “Toujours ensemble” (“Sempre insieme”) di Anca Visdei.
Info e programma: http://www.teatromania.info.
Parte “teatROmania”, con testi di Gherasim Luca
“teatROmania. Emersioni_sceniche 2010″
– giorno I –
Roma, 8 settembre, ore 21 – Accademia di Romania, sala concerti
Prende il via stasera, con uno speciale reading teatrale interpretato dall’attore ligure Paolo Spaziani (produzione Ginnungagap Teatro, regia di Letizia Corsini), il festival “teatROmania”, prima rassegna italo-romena dedicata al teatro e alle arti performative, ospitato dall’Accademia di Romania a Roma.
Il lavoro di Spaziani , “La rivoluzione siderale”, si basa su un testo del poeta Gherasim Luca (Bucarest 1914 – Parigi 1994) risalente alla fine della guerra mondiale, L’inventore dell’amore (Inventatorul iubirii, Bucarest, 1945). Una ricerca e insieme re-invenzione della donna, nella quale il poeta vede la possibilità di una metamorfosi assoluta: della società, della vita, del destino individuale. L’humour nero, vampiresco di Luca, enuncia il progetto antiedipico di incontrare una donna che non sia più la proiezione della madre. Sarà un inverosimile, paradossale Don Juan che riuscirà nell’impresa.
“Une lettre/ c’est lui-même” (Gherasim Luca, Le verbe)