Archivio

Archive for the ‘Italia’ Category

La Romania al Salone del Libro 2014

28 aprile 2014 Commenti disabilitati

Nel periodo 8-12 maggio si svolge la XXVII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Il tema dell’edizione 2014 è Il Bene, e il Paese Ospite d’Onore e la Santa Sede (regione ospite: il Veneto).

segnali positiviPer il sesto anno consecutivo, l’Istituto Culturale Romeno di Bucarest tramite il Centro Nazionale del Libro e l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, organizza la partecipazione della Romania alla più importante manifestazione del settore in Italia, con uno stand nazionale e una serie di manifestazioni dal tema Segnali positivi: La Romania al Salone del Libro 2014.

Lo stand della Romania, con una superficie di 70 mq è stato realizzato secondo un concetto ispirato al tema principale dell’edizione di quest’anno del Salone. Situato nel Padiglione 3 R06-S05, lo Stand della Romania comprenderà: uno spazio dedicato alla vendita di libri, organizzato con il sostegno del Gruppo Librarium; una cabina radio che ospiterà l’équipe di Radio Torino International – uno dei media partner della partecipazione della Romania al Salone del Libro e un punto informativo turistico organizzato in collaborazione con l’Ente Nazionale per il Turismo della Romania in Italia.

Durante le cinque giornate, presso lo stand della Romania e in alcune sale del Salone saranno organizzate eventi e incontri per promuovere le relazioni bilaterali nel settore della letteratura, delle traduzioni e della politica editoriale, incentivare l’interesse degli specialisti, degli editori e dei traduttori per la letteratura romena, stimolare i contatti diretti tra gli scrittori e il pubblico, e infine agevolare il legame della comunità romena con i valori culturali del paese d’origine.

Gli eventi organizzati dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia durante il Salone Internazionale del Libro di Torino avranno oltre 50 invitati, tra autori, traduttori, romenisti, studiosi, giornalisti e rappresentanti di case editrici.

 

Qui accanto, il programma degli eventi in pdf: Romania_Torino_2014

(Fonte: Istituto Romeno di Venezia.)

Pubblicità

Geo Vasile, neocavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia

22 gennaio 2014 Commenti disabilitati

Si è appreso con soddisfazione che lo scrittore, traduttore e italianista Geo Vasile (freelance classe 1942), già insignito di altri riconoscimenti tra cui il premio FIRI nel 2008, ha ricevuto l’onorificenza “Ordine della Stella d’Italia” nel grado di Cavaliere, firmata dal presidente Giorgio Napolitano il 2 giugno scorso e consegnata a Bucarest il 19 settembre.

Geo VasileIn una cerimonia privata, l’ambasciatore italiano a Bucarest, Diego Brasioli, ha consegnato l’onorificenza italiana a tre neocavalieri: Giuseppe Cangelosi, direttore esecutivo Pirelli Romania, Mircea Emilian Stoica, capo scalo della compagnia Alitalia a Bucarest e Geo Vasile, intellettuale italianista.

Il neo-cavaliere – scrittore bilingue, poeta e italianista – Geo Vasile “ha contribuito in maniera efficace al rafforzamento delle relazioni culturali tra italiana e Romania, dedicandosi con passione e sensibilità, unite ad indubbie capacità filologiche, alla traduzione di importanti opere letterarie italiane e romene. La sua opera ha dato voce nel nostro Paese a poeti, scrittori e saggisti romeni e in Romania ad alcuni grandi autori italiani. Le traduzioni effettuate da Geo Vasile hanno avuto, dunque, il grande merito di aver favorito la diffusione nei nostri Paesi di scritti in molti casi dal valore universale. Con la finalità di accendere, ravvivare o consolidare all’interno dei nostri due Paesi le singole coscienze sull’affinare la conoscenza reciproca delle culture cosiddette “latine” e nel caso specifico quella romena e quella italiana, anche attraverso la letteratura e la poesia, Vasile ha contribuito in maniera determinante al rafforzamento del legame, vivo più che mai, tra italiani e romeni”.

G.V. ringraziaArticoli correlati: Nulla dies sine linea, a colloquio con Geo Vasile, Il Comune di Venezia premia Geo Vasile.

diploma Ordine della stella d'italia, firmato dal presidente Giorgio Napolitano

Zoom. Alla scoperta della Romania

1 febbraio 2013 4 commenti

[zoom]

Alla scoperta della Romania

di Valentina Elia

Globalizzazione e pregiudizi

Gadamer sosteneva che la vera grande ricchezza del continente europeo fosse semplicemente la sua capacità di essere un mosaico di diversità. Lo slogan stesso dell’Unione Europea, “Uniti nella diversità”, sembra risaltare e convalidare queste parole, suggerendo l’idea di un insieme di Stati aperti all’alterità. Ma è davvero proprio cosi? La diversità non viene più percepita come un pericolo o come una minaccia per la nostra identità? Difficile dirlo.

Potremmo cercare di analizzare la questione alla luce di complesse teorie sociologiche o filosofiche circa il rapporto Io-Altro che tanto ha interessato intellettuali appartenenti ai più disparati periodi storici.

Ma, in realtà, attraverso questa rubrica, non a caso chiamata Zoom, cercheremo di comprendere tale rapporto, le difficoltà, i limiti e i pregiudizi che inevitabilmente si porta dietro, da una prospettiva particolare. La mia esperienza personale.

Parlerò di una studentessa italiana di Lingue e letterature straniere, che un bel giorno decide di armarsi di bagagli e tanta curiosità e di trasferirsi per sei mesi in Romania.

Bucarest

Cercherò di portare alla luce una realtà delle cose che a volte fa a pugni con i pregiudizi della gente, un concetto di diversità ancora lontano dall’essere considerato un valore positivo e barriere fisiche, oramai invisibili in un mondo globale come il nostro, sostituite da barriere psicologiche, altrettanto invisibili, ma molto più grandi, che ci separano dagli altri.

Riduzione di distanze fisiche da un lato, quindi, ma fortificazioni di pregiudizi e identità dall’altro.

La globalizzazione, con le sue innumerevoli trasformazioni in ambito sociale, politico, economico e culturale, lancia delle sfide, costringendoci a ripensare, e, in alcuni casi a ridefinire, la nostra visione del mondo. E all’interno di tale scenario internazionale, l’Europa che ruolo svolge, considerando anche la crisi dello Stato-nazione?

Analizzando le due questioni, saremo inevitabilmente posti dinanzi a interrogativi a cui a volte non verranno date delle risposte, ma che costituiranno comunque spunti di riflessione.

Iniziamo quindi questo nostro viaggio insieme.

Noi e la studentessa con la valigia in mano per le strade di Iași…

Alla scoperta della Romania

1 Settembre 2008. Ore 10 del mattino. Aeroporto di Roma.

Lì, seduta in attesa del volo che mi portasse a Bucarest, mi domandavo, per l’ultima volta, se fossi certa di aver preso la decisione giusta.

Si trattava di fare un bel salto nel buio. E, forse, anche se un po’ tendevo a nasconderlo, mi spaventava l’idea di vivere per i successivi sei mesi in una nazione totalmente sconosciuta, e, per di più, con lati oscuri rimarcati più volte dai mass-media.

Ricordo che proprio quell’estate la televisione ci bombardò con fatti di cronaca nera. Lo scenario era sempre lo stesso: uomini e donne, di nazionalità rumena, legati alla criminalità.

Assassini, violentatori di donne, ladri, imbroglioni, violenti ed ubriachi. Sembravano tutti sinonimi di uno stesso termine. Romania. O almeno questo è quello che i mass-media ci spingevano a credere, alimentando cosi pregiudizi e intolleranze a volte covate sotto la cenere.

I riflettori portavano alla luce le violenze, le trasgressioni e le infrazioni di un popolo, ospite ingrato sul nostro territorio, togliendo voce, invece, a quella parte onesta e amante del lavoro,  che ogni giorno si prendeva cura dei nostri cari con pazienza e devozione, che lavorava i campi, e che decideva ogni singolo giorno di esser parte attiva della nostra società.moneta Carol I

Leggevo la paura negli occhi dei miei genitori, soprattutto di mio padre. Non deve esser semplice scacciare i pregiudizi e i cattivi pensieri quando ad essere coinvolta è una persona a te cara.

Ma forse fu proprio questa loro paura, e la mia voglia di dimostrare che potevo farcela anche da sola, anche a chilometri di distanza, anche in mezzo a una marea di pregiudizi, a darmi la spinta necessaria per prendere la valigia in mano ed imbarcarmi.

Ad attendermi, dopo un’ora e mezza di volo, una grigia Bucarest, e un taxi.

Al di là del finestrino si succedevano una serie di immagini, a volte familiari, e altre volte completamente nuove e strane per gli occhi di una giovane studentessa italiana che non aveva mai messo piede al di fuori della propria realtà ovattata. Capannoni di legno semi distrutti, bestiame per strada e, di tanto in tanto, ragazzini dall’aspetto schernito, simboli di una faccia della medaglia, e  divenuti poi costanti della mia permanenza in Romania. Ma questo l’avrei capito solo in seguito.

Un viaggio interminabile, poi l’arrivo, finalmente, a Iași.

Il sole, tanto verde e fiori intorno a me, un immenso studentato, un portinaio super disponibile e giovani provenienti da ogni angolo della terra sono i miei primi ricordi.

Ma anche la paura o forse la speranza di scoprire una nuova realtà. La si leggeva nei miei occhi e in quelli di tutti i ragazzi Erasmus di quella stagione…

Due facce di una stessa medaglia. Insomma, una Romania ancora tutta da scoprire.

v. elia

Valentina Elia ha studiato all’Università di Bari, dove ha conseguito la laurea triennale, in lingue e letterature straniere, e quella magistrale, in lingue moderne per la cooperazione internazionale. Tra le lingue studiate, il romeno, che ha approfondito in un soggiorno di sei mesi a Iași. Ha collaborato con associazioni impegnate nell’integrazione degli immigrati. Dal 1 febbraio 2013, fa parte della redazione del sito web di FIRI. Vive a Grottaglie, nella provincia di Taranto.

“Dalle tombe alle culle”

19 dicembre 2012 Commenti disabilitati

Viene qui riprodotto il testo dell’intervento di Julia Holloway in occasione della presentazione del progetto MoveAct (“L’Europa siamo noi? Vivere in Italia da cittadino europeo”) all’auditorium dell’Istituto Stensen di Firenze, sabato 15 dicembre scorso:

Dalle tombe alle culle

di Julia Bolton Holloway

Amo molto l’Italia. Sono arrivata in Toscana per rimanervi dall’Inghilterra nel 1996 dopo il mio prepensionamento in America, dove ho insegnato in diverse università. Accolta come studiosa e come religiosa, nel 2000, mi sono state affidate la custodia e la cura del Cimitero degli Inglesi, proprietà della Chiesa Evangelica Riformata Svizzera, che ospita anche la Mediateca ‘Fioretta Mazzei’, biblioteca fondata quello stesso anno. Patrimonio mondiale dell’umanità, nel Cimitero degli Inglesi in Piazzale Donatello molti dei sepolti hanno legato il proprio nome alla lotta contro la schiavitù e lo schiavismo; contro la schiavitù dei neri in America, a favore delle donne e dei bambini, contro l’oppressione dei popoli. E’ una forte testimonianza del cosmopolitismo della Firenze ottocentesca, con i suoi abitanti inglesi, svizzeri, russi, americani, rumeni, polacchi, ungheresi, greci, ecc.

cemtoday3Con la conoscenza e la frequentazione dei Rom rumeni in un percorso di aiuto e sostegno alle famiglie ho scoperto ancora viva in loro quell’artigianalità e maestria che sarebbero state necessarie al restauro del nostro famosissimo cimitero. Un cimitero in stato di abbandono e che per diversi anni non era visitabile. I Rom sono bravissimi fabbri e muratori, falegnami e giardinieri. A loro insegno i rudimenti dell’alfabeto. Per loro nel corso di questi anni sono stati creati e avviati programmi di inserimento lavorativo per il suo restauro e mantenimento inseriti nel progetto denominato ‘Dalle tombe alle culle’.

 Gli stessi Rom, schiavi nei monasteri e dei nobili dal Medio Evo fino all’Ottocento, conoscono la libertà nel 1856 – quando Uncle Tom’s Cabin di H. Beecher Stowe è tradotto in rumeno. Con i nobili discendenti inglesi e gli studiosi internazionali, dopo aver appreso a scrivere il proprio nome, alcuni divengono soci della nostra Aureo Anello Associazione. E i nostri soci internazionali approvano. Lavorano in tal modo legalmente senza più mendicare per le strade di Firenze.

 Successivamente in Romania nasce l’associazione gemella denominata Agrustic Somnacuni, ovvero “Aureo Anello” (‘Inel de aur’ in rumeno), associazione per preservare le famiglie rom e la lingua romanì.

 Esmeralda che ora frequenta la nostra Scuola di Alfabetizzazione la domenica, e la scuola ufficiale nei giorni feriali, ha dieci anni e ha appreso le moltiplicazioni e come leggere. Per caso, cercando lei di leggere l’italiano medievale dal mio computer, mentre lavoravo sul Tesoro di Brunetto Latino – maestro di Dante Alighieri – è riuscita a leggere perfettamente la sezione in cui Brunetto traduce l’Etica di Aristotele sulla giustizia. Questa dopo solo un anno di scuola! E l’italiano è la sua terza lingua, dopo il romanì e il rumeno!

 Mi perdonerete se non parlo della mia esperienza, di me cittadina britannica ed europea. Di me persona privilegiata. Credo sia più giusto parlare della loro esperienza come cittadini del mondo, la cui lingua ha una forte affinità con il sanscrito. Lingua dell’India che ritroviamo parlata dai Rom in Europa, in America, in Asia, in Australia. Un popolo senza un Paese. Senza un esercito. Che ha vissuto l’Olocausto.

DanteZoita

Dalla mia posizione privilegiata con queste persone – tra le più disprezzate – posso dire di aver trovato un Tesoro. Un Tesoro nella nostra bellissima città. Sono grata all’Italia, a Firenze, ai Rom, alla Romania.

Daniel-Claudiu Dumitrescu, Presidente dell’Asociazione Agrustic Somnacuni – Inel de Aur,  lavorando con il CNR ha eseguito la pulitura della nostra bellissima scultura dell’Allegoria della Speranza di Odoardo Fantacchiotti. Credo che questi progetti, con la  valorizzazione dei monumenti, dei popoli, della storia, dell’arte, delle culture, siano la nostra speranza.

 La speranza per l’Italia, per l’Europa, per il mondo intero.

Julia HollowaySuor Julia Bolton Holloway è eremita nel Cimitero degli Inglesi a Firenze. Nata in Inghilterra, ha studiato negli Stati Uniti e ha insegnato letteratura medievale nelle università di Berkeley, Quincy, Princeton e Boulder. Ha pubblicato diversi libri su Dante e le donne contemplative. E’ curatrice dei siti web www.florin.ms, www.umilta.net, www.ringofgold.eu.

A dicembre in “Orizzonti culturali italo-romeni”

5 dicembre 2012 Commenti disabilitati

A DICEMBRE IN ORIZZONTI CULTURALI ITALO-ROMENI
www.orizzonticulturali.it (n. 12, dicembre 2012, anno II), mensile online di cultura, ISSN 2240-9645

Evento. Timișoara, 5 dicembre: presentazione della nostra rivista e libro

 Mercoledì, 5 dicembre 2012, alle ore 17.00, presso l’Aula della Biblioteca Centrale Universitaria Eugen Todoran di Timişoara (Bd. Vasile Pârvan n. 4 A), presentazione della  rivista e del libro recentemente pubblicato dal direttore Afrodita Carmen Cionchin, Orizzonti culturali italo-romeni: prospettive ed esperienze – Orizonturi culturale italo-române: perspective şi experienţe (Brumar 2012). Interventi di: Stefano Mistretta, Console Generale d’Italia a Timişoara; Radu Ţoancă; Gilberto Tiveron; Carmen Rusmir; Prof. Claudiu Arieşan; Prof. Vasile Docea; Afrodita Cionchin.

EDITORIALE. Un anno di «Orizzonti». Risultati e compiti

Sigla Orizzonti culturali italo-romeni Esattamente un anno fa, nel dicembre 2011, andava on line il primo numero della nostra rivista. Suo progetto programmatico: essere «ponte tra due culture». In dodici mesi, molto lavoro è stato compiuto e soddisfacenti risultati sono stati raggiunti. Ma se guardiamo avanti, gli obiettivi sono ancor più impegnativi. Per raggiungerli è assolutamente indispensabile la fattiva collaborazione di tutti, pubbliche istituzioni e singoli privati. Un colpo d’occhio al già fatto e uno sguardo ai compiti che ci attendono aiuteranno a comprendere come.

«Quel profumo di caffè e Mitteleuropa». Riccardo Illy, storia di famiglia

 Ci sono storie e uomini che sembrano custodire nel loro patrimonio genetico una costitutiva vocazione all’interculturalità, irresistibilmente aperti ad ampi orizzonti. È il caso della famiglia Illy, cognome che è anche un rinomato brand internazionale. Ce ne racconta la storia Riccardo Illy, noto anche per il suo impegno politico, in un viaggio di generazioni che parte da Timişoara, col nonno ungherese Francesco, e arriva a Trieste, città multiculturale. Una storia mitteleuropea, non solo di caffè ma anche di idee: «Ogni impresa – dice Illy – deve impegnarsi a sostenere la cultura».

Paolo Ceriani: «Timişoara, un grande patrimonio da salvare»

 «La “Piccola Vienna”, ricca di edifici monumentali, ha perduto nel tempo la sua brillantezza, giungendo ad un profondo degrado. Una riqualificazione del consistente patrimonio architettonico di Timişoara gioverebbe alla città ed avrebbe un effetto benefico sull’economia della regione». Lo sostiene l’ingegner Paolo Ceriani, esperto di patologie del patrimonio monumentale, stabilitosi da due anni a Timişoara. Buon conoscitore della città, l’ingegnere illustra in questa intervista la sua visione dello stato delle cose, raccontando anche la propria esperienza umana e professionale.

«Oltre le colline»: Cristian Mungiu e l’altra faccia dell’amore

Il film del regista romeno Cristian Mungiu, Oltre le colline (Dincolo de dealuri), ha ricevuto il Premio per la sceneggiatura alla 65.a edizione del Festival Internazionale del Film di Cannes, nonché il Premio per la miglior attrice (ex aequo Cosmina Stratan e Cristina Flutur, le due attrici principali). Francesco Saverio Marzaduri propone un’analisi approfondita del film, nel quale per la prima volta lo sguardo di un cineasta romeno entra nella clausura d’un monastero femminile, ne ostenta regole e figure, facendo affiorare contraddizioni e limiti, ma senza mai cadere nel colpo di scena.

Vasile Pârvan/1. Ritratto del fondatore della Scuola Romena di Roma

 In occasione del 90° anniversario della Scuola Romena di Roma e del 130° della nascita del suo fondatore Vasile Pârvan, la prestigiosa istituzione culturale romena ha organizzato, lo scorso ottobre a Roma, il convegno «Vasile Pârvan e la Scuola Romena di Roma». Il professor Mihai Bărbulescu, direttore dell’Accademia di Romania, evoca la figura di Pârvan, archeologo e storico dell’antichità. «Allorquando i tuoi simili ti fanno salire all’apice della piramide sociale – diceva Pârvan – devi bruciare con tutta la tua anima per restare lì: non per te, ma per gli uomini, per i loro ideali».

Vasile Pârvan/2. Lo spiritus rector dell’Università di Cluj-Napoca

 Il professor Ioan-Aurel Pop, Rettore dell’Università Babeş-Bolyai di Cluj-Napoca, sottolinea il contributo di Vasile Pârvan quale fondatore del più importante istituto superiore di studio, educazione e ricerca di Transilvania. A Pârvan, ricorda Pop, stava a cuore «la costituzione di un’università completamente rinnovata, desiderosa di ricercare la verità, il sublime della creazione, l’intesa del bello, la descrizione di spiegare il mondo. […] È venuto a Cluj passando dalla natia Moldavia per Bucarest con un messaggio generalmente umano, per dirci che questo è possibile a Cluj».

Versi in monastero: Xenia Iordachi Hagiu, «prima poetessa romena»

 La recente pubblicazione dei versi d’ispirazione religiosa composti a inizio Ottocento nel monastero moldavo di Agapia dalla monaca Xenia Iordachi Hagiu porta a conoscenza l’opera finora inedita di una voce femminile che coniuga fede e poesia tramite un linguaggio lirico che sorprende per la sua schietta semplicità. Un linguaggio un po’ naif che, pur tra incertezze e dislivelli sintattico-stilistici, desta interesse e meraviglia. La filologa Eugenia Dima, curatrice del volume, ci parla del suo lavoro all’edizione del manoscritto lasciatoci da Xenia.

Letteratura migrante: «Pegno per mamme», di Ingrid Beatrice Coman

Il volume bilingue Satul fără mămici/ Il villaggio senza madri (Rediviva Edizioni, 2012) di Ingrid Beatrice Coman dà voce a «dieci bambini che avevano qualcosa da dire. Io non ho fatto molto – afferma l’autrice –. Mi sono soltanto messa in ascolto, in rispettoso silenzio, in quei momenti sacri della giornata in cui tutto tace, tutto dorme, e allora si può sentire, appena sussurrata, la voce nascosta e misteriosa di chi non parla mai, ma manda fuori nel mondo le vibrazioni del proprio cuore, affinché qualcuno possa raccoglierle e raccontarle». Pubblichiamo qui Pegno per mamme.

Petre Solomon e Paul Celan: l’amicizia tra due poeti diventa un film

Duo-pentru-paoloncel Il film di Alexandru Solomon, Duo pentru Paoloncel şi Petronom, ripresentato a Bucarest al Festival del film documentario DocuArt Fest 2012, è una efficace memoria dell’amicizia tra suo padre Petre Solomon e Paul Celan, entrambi nella capitale romena tra il 1946 e il 1947. La pellicola ripercorre la storia dell’amicizia di due autentici poeti, mai esauritasi nell’intersoggettività immaginaria, perché la sostanza di questo rapporto ha assunto le sembianze di un contrappunto musicale, che ha consentito alla poesia di non rinchiudersi mai in se stessa. Una lettura di Giovanni Rotiroti.

«Il sogno della letteratura» e la critica pungente di Daniela Marcheschi

 L’ultimo libro di Daniela Marcheschi, Il sogno della letteratura – Luoghi, maestri, tradizioni (Gaffi, Roma 2012), è frutto delle riflessioni di una divoratrice smaliziata di libri, che crede ancora nella capacità della critica di opporsi alle caotiche mercificazioni a cui viene sottoposta la cultura oggi. Accanita avversaria del conformismo intellettuale, la Marcheschi denuncia sin dalla Premessa del volume il deplorevole abbandono di molti critici all’improvvisazione e la loro chiusura in uno sterile soggettivismo autoreferenziale. Recensione di Hanibal Stănciulescu.

Aurel Cosma Jr: «Tracce di vita italiana nel Banato» (III)

Il progetto editoriale «Presenza italiana a Timişoara e nel Banato» giunge alla pubblicazione della terza e ultima parte dello studio di Aurel Cosma Jr., Tracce di vita italiana nel Banato (1939). Siamo nel Settecento: «La pace di Passarovitz del 1718 – scrive Cosma – inaugura una nuova era nella vita del Banato. II vittorioso principe Sabaudo affidò al Conte Mercy la riorganizzazione della regione. A questo difficile lavoro di ricostruzione soprattutto economica, anche gli Italiani hanno dato concorso di lavoro. La rinascita del Banato è dovuta in gran parte alle braccia instancabili e al genio italiano».

“Orme di Roma”. Tra Italia e Romania all’insegna di Roma antica

15 novembre 2012 Commenti disabilitati

“Orme di Roma”. Tra Italia e Romania all’insegna di Roma antica.

– Incontro di studi –

Venerdì, 16 novembre 2012, ore 16.00, Accademia di Romania, Biblioteca

Indirizzi di saluto – ore 16,00
Prof. Mihai Bărbulescu. Direttore dell’Accademia di Romania in Roma
Prof. Paolo Sommella. Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Romani

Introduzione – ore 16,30
Avv. Enrico Silverio. Direttore della collana Studia Juridica
Le ragioni di un incontro di studi

Interventi – ore17,00
Prof. Ioan-Aurel Pop. Rettore dell’Università “Babeș-Bolyai” di Cluj–Napoca
L’impronta di Roma: il legato della latinità nella coscienza dei Romeni

Prof. Stefan Damian. Università “Babes-Bolyai” di Cluj–Napoca
Roma nei viaggiatori romeni dell’Ottocento in Italia

Avv. Enrico Silverio. Direttore della collana Studia Juridica
L’idea di Roma nel Regno d’Italia sino alla Mostra Archeologica del 1911

Dott.ssa Anna Maria Liberati. Sovraintendenza ai Beni Culturali Roma Capitale. Responsabile delle Collezioni del Museo della Civiltà Romana e
Dott.ssa Giuseppina Pisani Sartorio. Archeologa. Direttore del Bollettino della Unione Storia ed Arte
La Mostra Archeologica del 1911 e il viaggio della Unione Storia ed Arte in Romania

Prof. Mihai Barbulescu, Prof. Stefan Damian
Le lupe capitoline in Romania

Dott.ssa Lucrezia Ungaro. Sovraintendenza BB. CC. Roma Capitale. Responsabile Valorizzazione del Patrimonio dei Musei Archeologici e Polo Grande Campidoglio.
Romania – Italia: un legame culturale in continuo rinnovamento. Il ruolo dell’Accademia di Romania a Roma e della Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale

Ad agosto in “Orizzonti culturali italo-romeni”

20 agosto 2012 Commenti disabilitati
(n. 8, agosto 2012, anno II), edizione italiana

«Inferno», nuova edizione critica. Intervengono Mocan e Bologna

 In occasione dell’uscita in romeno dell’edizione critica integrale dell’Inferno di Dante, a cura di Mira Mocan, nella traduzione del compianto italianista Marian Papahagi e con la prefazione di Irina Papahagi (Humanitas, Bucarest 2012), Daniela Dumbravă dialoga con Mira Mocan e Corrado Bologna dell’Università Roma Tre sull’attualità di Dante e sul volgare illustre di questa traduzione. «Marian Papahagi ha colto perfettamente il valore delle parole in rima che quindi ha conservato sempre, fin dove è stato possibile, oltre ovviamente all’endecasillabo e al ritmo».

Cioran il romeno, storia di un ineluttabile destino

Giuseppe Savarino analizza il rapporto di Cioran con il suo essere romeno, un rapporto che ha conosciuto notevoli variazioni nel tempo. «Con l’avanzare dell’età, Cioran avvertirà prepotentemente il richiamo della propria terra di origine; percepirà istintivamente di essere più romeno di quanto lui stesso volesse o pensasse. Quel fatalismo che aveva attribuito più volte al popolo romeno in realtà gli apparteneva pienamente, come un marchio originario indelebile; anzi, è stato l’elemento portante della filosofia e dello scetticismo che caratterizzerà tutta la sua brillante produzione».

«Più significato, meno gesso». I disegni di Dan Perjovschi

Dan Perjovschi è un artista riconosciuto in tutto il mondo per i suoi interventi nei più grandi musei internazionali, quali il MoMA di New York e la Tate Modern di Londra. La sua pratica linguistica favorita è il disegno, «animato» da giochi di parole, da epigrammi e dal senso paradossale con cui delinea gli eventi socio-politici, i nuovi conflitti di classi, le contraddizioni del sistema dell’arte, le anomalie del convivere nel mondo globalizzato. In questo servizio, anche una serie di disegni a firma di Dan Perjovschi, sulla condizione dell’artista nella nostra società.

«La luce dell’anima» nei versi di Dieter Schlesak e Vivetta Valacca

La luce dell’anima è una raccolta di versi composta a quattro mani da Dieter Schlesak, noto poeta e scrittore di origine romena, e Vivetta Valacca, saggista e poetessa ligure. «Un unico tema attraversa l’intera silloge: quello dell’amore come ragione profonda e senso dell’esistenza umana. Ci troviamo di fronte ad un confronto/dialogo tra due esperienze circa il mistero, la bellezza e l’ineffabilità del sentimento amoroso. Una voce femminile ed una maschile si alternano a poetare un vissuto: quello potente ed irrazionale dell’Eros». La recensione è di Antonio Di Gennaro.

Daniela Zeca e la sua «Storia romanzata di un safari»

Daniela Zeca pubblica un romanzo che è la storia di un amore impossibile o destinato a un ineludibile fallimento tra una donna europea e un uomo nord-africano. Incontro di due mondi, di due sensibilità, di due mentalità che si offrono in tal modo come metafora dell’«incontro-scontro» di due civiltà, quella europea, occidentale, e quella araba. Il romanzo è un viaggio ed è un’altra angolazione che offre al lettore dentro la personale ricerca dell’amore della protagonista, che si tramuta anche e soprattutto in una ricerca di se stessa. Presentazione a cura di Mauro Barindi.

Art&Tourism: la Romania alla prima Fiera mondiale del turismo culturale

Romania da scoprire, Romania da apprezzare. Si condensa in questi obiettivi la partecipazione della Romania ad Art&Tourism, prima fiera mondiale dedicata al turismo culturale, che si è tenuta a Firenze dal 18 al 20 maggio scorso. Preziosa occasione per presentarsi ad un ampio pubblico, questa fiera ha consentito alla Romania di mostrare la sua variegata offerta culturale e artistica, forte dei passi importanti che negli ultimi anni il Paese ha compiuto per segnalarsi anzitutto proprio come destinazione di alto interesse culturale, oltre che naturalistico, grazie agli innumerevoli siti di questo tipo.

Sulle ali della poesia. Novità in libreria di Geo Vasile

L’italianista, traduttore e critico Geo Vasile ci presenta i suoi libri più recenti pubblicati in Italia per i tipi delle Edizioni Akkuaria di Catania. Il primo si intitola Fra Inferno e Paradiso (2012), un’antologia poetica di 11 poeti italiani (la maggior parte nati negli anni settanta e ottanta) e non solo. Il secondo, Da Miorizza a Cristian Popescu (2011), è un’antologia bilingue di saggi, testi poetici e lirici romeni, un repertorio di poesia moderna e post-moderna. Il terzo è Resistenze bruciate (2011), un florilegio bilingue dedicato alle poetesse romene rappresentative per la poesia attuale.


«Parlare come nascere». Versi di Annamaria Ferramosca

Con il titolo Parlare come nascere, presentiamo una selezione di versi della poetessa Annamaria Ferramosca in edizione bilingue, con la traduzione inglese a cura di Anamaría Crowe Serrano. Le poesie sono tratte dalla raccolta Other Signs, Other Circles. Poesie 1990-2009 (Chelsea Editions, New York, 2009).

Buona lettura!

www.orizzonticulturali.it, rivista registrata in Italia con ISSN 2240-9645

A luglio in “Orizzonti culturali italo-romeni”

15 luglio 2012 Commenti disabilitati
(n. 7, luglio 2012, anno II), edizione italiana

In memoriam Marco Cugno: testi di Renzi, Bratu Elian, Lőrinczi, Barindi

Il 5 giugno 2012 si è spento improvvisamente a Torino il professor Marco Cugno, titolare della cattedra di lingua romena della medesima Università. Insigne studioso della letteratura romena, con all’attivo prestigiose traduzioni (tra le più note, alcune opere di Norman Manea e una monumentale antologia della poesia romena del Novecento), Cugno ha dedicato la sua vita alla promozione della cultura romena in Italia. Pubblichiamo gli interventi in memoriam dei professori Lorenzo Renzi, Smaranda Bratu Elian, Marinella Lőrinczi e del traduttore Mauro Barindi.

Cioran, l’orrore e l’estasi della vita. Dialogo con Massimo Carloni

La figura del grande pensatore romeno, il suo rapporto con la tradizione filosofica e religiosa, come pure la ricezione della sua opera in Italia sono al centro del dialogo tra Ciprian Vălcan e Massimo Carloni, studioso del filosofo di Răşinari. «Di Cioran – rivela Carloni – mi seduce la sincerità con la quale abborda le problematiche della vita. La chiave decisiva per comprendere la sua figura la fornisce lui stesso, riprendendo una formula di Baudelaire: l’orrore e l’estasi della vita, sentiti simultaneamente. Occorre sempre tenere insieme questi due atteggiamenti».

Adela Greceanu: «La poesia, al passo con la freschezza del mondo»

 «Credo che la poesia abbia un legame con un forte sentimento dell’inedito. Con la sensazione che tutto sia continuamente nuovo e di un rigore impeccabile. E che io sia contemporanea a tutto ciò e che debba essere lì esattamente dove sono. Sembra una cosa semplice, ma in realtà non lo è». Sono alcuni passaggi della riflessione sul ruolo e sulla posizione della poesia nella vita sviluppata nell’intervista con la poetessa romena Adela Greceanu. Il dialogo è accompagnato da un saggio della sua produzione poetica, nella traduzione di Serafina Pastore.

«Nostalgia» di Mircea Cărtărescu: romanzo o libro di racconti?

 «Romanzo o libro di racconti? L’interpretazione non è facile. Parliamo di Nostalgia di Mircea Cărtărescu, edito da Voland (edizione integrale, 2012), nella traduzione di Bruno Mazzoni. Il dubbio nasce dalla discontinuità della trama, dall’autonomia delle singole parti in cui il libro si divide, anche se nominalmente si chiamano Prologo, poi, al centro, quella che dà il titolo al libro con un terzetto di ʻraccontiʼ a loro volta autonomi, e quindi l’Epilogo. Come in ogni romanzo che si rispetti. Ma così non è». Queste e altre considerazioni nella recensione firmata da Diego Zandel.

Roberto Pazzi e il daimon senza tempo della creatività

La poesia e il romanzo, il genio e la creatività. Sono alcuni dei temi che tornano nel dialogo tra Roberto Pazzi, scrittore e autore di romanzi tradotti anche in romeno (Mi spiacerà morire per non vederti più, Vangelo di Giuda e Conclave) ed Ela Iakab, critico letterario. Nella conversazione, uno spazio speciale va ad Eminescu: «Davvero straordinario – dice Pazzi –, ha la profondità e la forza d’ispirazione di ogni gigante della lirica europea. Le sue poesie mi toccano per il sentimento della morte e del Nulla, per quella straordinaria visione del Nulla e del Tutto che si uniscono in una sola dimensione».

«Il sorriso sardo» di Petru Dumitriu

Di Petru Dumitriu, scrittore romeno nato nel 1924 ed emigrato illegalmente in Occidente nel 1960 (quando comincia a scrivere in francese), è uscito il romanzo Il sorriso sardo (tradotto dall’originale francese da Giulio Concu, Edizioni Il Maestrale). Pubblichiamo, per gentile concessione dell’editore, la postfazione di Marinella Lőrinczi a questo libro, ambientato in Sardegna. «Senza pretendere una completa fedeltà geo-etnografica che per la letteratura costituisce un falso obiettivo, l’ambientazione risulta altamente scenografica, arte questa di cui Dumitriu fornisce lezioni magistrali».

Quando i bambini diventano «nemici del popolo»

Bambini. Nemici del popolo rappresenta il debutto editoriale di Lăcrămioara Stoenescu. Siamo in Romania, in pieno periodo stalinista, con le purghe e gli arresti indiscriminati. La famiglia di Lăcrămioara ha il solo torto di appartenere a una classe sociale borghese, quindi «nemica» del proletariato. L’autrice narra senza patetismi e con lucidità la voragine in cui da un giorno all’altro venne fatta precipitare. Una storia drammatica sul cinismo di un regime bestiale e sulla spirale d’odio e di fanatismo in cui l’uomo viene risucchiato. Presentazione a cura di Mauro Barindi.

Dora d’Istria fra Oriente europeo e Belpaese

Un ritratto di Dora d’Istria, pseudonimo letterario della nota principessa Elena Ghica, nata a Bucarest nel 1828 da una delle più importanti famiglie aristocratiche del tempo. Lo firma Antonio D’Alessandri, autore di un’importante opera su questa figura, di cui vengono riprese le tre questioni maggiori che l’hanno interessata: la dialettica fra religione e politica nei mutamenti che, dopo la Rivoluzione francese, stavano investendo radicalmente la società europea; le questioni nazionali delle popolazioni del Sud-est europeo e la condizione femminile in Europa orientale e occidentale.

Mezzogiorno d’Italia, il fascino della realtà secondo Antonio Catalfamo

Hanibal Stănciulescu recensisce Il racconto della realtà (Edizioni Solfanelli 2012), volume su società e cultura del Mezzogiorno di Antonio Catalfamo, critico letterario e operatore culturale, che dal 2001 coordina l’«Osservatorio permanente sugli studi pavesiani nel mondo». L’autore, che spazia tra Gramsci, Verga, Camilleri e i grandi problemi del Mezzogiorno, adotta un metodo interpretativo che respinge le esagerazioni di un certo strutturalismo imperniato sulla tesi della autosufficienza dell’opera letteraria. Un percorso analitico focalizzato su vari tipi di realismo, dal romanzo poliziesco al verismo.

Nicolae Paulescu, scopritore dell’insulina. Storia di un Nobel mancato

 Il medico-scrittore Emil Petru Raţiu evoca una grande scoperta e un grande scienziato del Novecento. La scoperta, avvenuta nel 1916 in piena guerra mondiale, è quella dell’ormone pancreatico, l’insulina, e lo scopritore è Nicolae Paulescu, allora professore di fisiologia all’Università di Bucarest. Malgrado l’ormone pancreatico fosse già stato isolato e iniettato sin dal 1916, a un cane reso diabetico, dal medico romeno, il Nobel venne assegnato nel 1923 ai canadesi Banting e MacLeod. L’articolo ci presenta questa storia, poco nota ma intrigante per le vicende e vicissitudini che la sottendono.

I disagi del viaggio. Versi di Paolo Polvani

 Con il titolo I disagi del viaggio, presentiamo una selezione di versi del poeta Paolo Polvani. «Il disagio del viaggio – scrive l’autore – è il disagio della solitudine, della marginalità, dei sentimenti d’intolleranza e di odio; sono le situazioni che viviamo ogni giorno, e riguardano tutti, non solo gli emigrati e gli extracomunitari».

Buona lettura!

www.orizzonticulturali.it, rivista registrata in Italia con ISSN 2240-9645