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Inaugurato il consolato romeno a Catania

3 novembre 2011 3 commenti

di Veronica Drugaş/FIRI

Il 22 ottobre scorso il ministro degli esteri romeno Teodor Baconschi (foto accanto) ha inaugurato la sede del nuovo consolato romeno generale a Catania (il primo in Sicilia e a sud di Roma). Una promessa mantenuta, per venire incontro alle esigenze delle centinaia di migliaia di romeni residenti nell’Italia meridionale. All’inaugurazione hanno partecipato il presidente della provincia di Catania Giuseppe Castiglione e il sindaco di Cattania Raffaele Sacanelli, rappresentanti delle istituzioni dei due Paesi – tra cui i parlamentari romeni eletti nelle circoscrizioni all’estero, il deputato William Brînză e il senatore Viorel Badea -,  rappresentanti dell’associazionismo italo-romeno, giornalisti.

La nuova rappresentanza diplomatica risponde ad un bisogno di circa 80.000 romeni residenti nella zona di competenza del nuovo consolato, che include, oltre la Sicilia, anche le regioni meridionali Basilicata, Calabria e Puglia. Secondo varie associazioni operanti sul territorio, i romeni sarebbero in realtà circa 200 mila. Il consolato offrirà assistenza consolare e protezione diplomatica per i cittadini romeni, ma sarà anche un punto di riferimento per il rafforzamento della cooperazione economica italo-romena, e per scambio culturale. Inoltre,  sarà sede elettorale in occasione delle prossime elezioni politiche (2012) e presidenziali (2014) programmate in Romania. Fino a questo momento, infatti, i numerosi cittadini romeni che vivono all’estero (con carta d’identità locale ma con passaporto romeno) possono esercitare il loro diritto al voto recandosi nelle rappresentanze diplomatiche, in attesa che un progetto di legge sul voto tramite corrispondenza venga approvato nel parlamento di Bucarest.

Dunque, l’importanza della nuova missione diplomatica è fuori discussione, soprattutto per i residenti romeni. Inoltre, la nuova sede diplomatica romena è il primo consolato generale straniero nella bellissima città ai piedi dell’Etna. (Per la cronaca, ricordiamo la presenza dei consolati onorifici di Svizzera, Polonia, Grecia e Regno Unito). Una missione in territori italiani non facili – imperversati da mafie, disoccupazione, lavoro nero.

La missione diplomatica a Catania, ubicata in via Misterbianco 1, ha per il momento un organico di quattro persone, guidate dal console generale Adriana Elena Moţa (foto sotto). L’orario di apertura è da lunedì a venerdì, nelle ore 9-13 e 15-17 (info sul sito web http://catania.mae.ro/).Tra i vantaggi per i diretti interessati, secondo il ministro Baconschi, ci sarebbe un risparmio immediato di 400 euro, dovuti alle spese di trasferta per chi, in precedenza, doveva recarsi a Roma per accedere ai servizi consolari. Il risparmio di tempo e danaro  per gli abitanti della Sicilia (soprattutto per i romeni residenti nella parte orientale dell’isola) e per quelli della zona di Reggio Calabria sono, d’ora in poi, rilevanti. Resta tuttavia il problema di chi, secondo le nuove zone di competenza consolare, abita nelle aree centro-settentrionali della Calabria, in Basilicata o, ancora peggio, in Puglia: è improbabile che un viaggio via treno o auto da Bari a Catania sia meno dispendioso di un viaggio per la Capitale. Del resto, negli anni scorsi si era parlato dell’apertura di consolati generali romeni a Bari o Cosenza, progetti in seguito accantonati. L’apertura della sede di Catania va salutata come necessaria, ma non è sufficiente per coprire le aree sopramenzionate. Un consolato a Bari, Napoli o Cosenza potrebbe migliorare la copertura territoriale delle regioni meridionali. Ricordiamo che, oltre al nuovo consolato di Catania, le sedi consolari romene (escludendo i consolati onorifici) sono quelle di Roma, Milano, Torino, Bologna e Trieste.

Infine, un’ultima considerazione sulle tariffe dei servizi consolari. Per i servizi che non richiedono in modo necessario l’intervento del consolato, come per esempio le traduzioni autenticate, certificate o giurate, è compito del singolo cittadino informarsi bene sulle possibilità di rivolgersi ai servizi di figure professionali pienamente riconosciute dalle autorità italiane (comuni, province, prefetture ecc.), come i traduttori giurati residenti in Italia, i quali offrono il più delle volte gli stessi servizi a prezzi concorrenziali rispetto a quelli praticati dai consolati.

Nota: L’autrice è traduttrice giurata in Italia (Traducător autorizat în Italia). Foto: Adevarul.it